La nostra opinione sul remake soft di “Sexe Intentions”

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Il remake di Intenzioni sessuali è l’esempio perfetto di flop.Immagine: Amazon

Un casting più o meno convincente per una serie noiosa come una piovosa domenica d’autunno. Soprattutto, Intenzioni sessuali è l’illustrazione di un genere attualmente in declino.

24.11.2024, 16:1024.11.2024, 22:41

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Altro “Intrattenimento”

Il film è diventato un esempio della cultura pop, una sorta di film iconico che ha una serie di gif condivise in una chat WhatsApp. Intenzioni sessuali (Intenzioni crudeliin inglese), con Ryan Philippe, Reese Whiterspoon e Sarah Michelle Gellar ha ora il suo riavvio, ma in serie, 25 anni dopo.

Dopo un tentativo condotto dalla NBC nel 2016, senza successo, è Prime Video che continua a riappropriarsi del materiale di base: il romanzo di Pierre Choderlos de Laclos, pubblicato nel XVIII secolo: Relazioni pericolose.

Nel 2024, la serie è ambientata al Manchester College, vicino a Washington DC, e non a New York come il film. E se pensi di trovare gli stessi nomi, cadrai rapidamente dal sedile pieghevole. Kathryn Merteuil ora si chiama Caroline, Annette Hargrove (interpretata da Whiterspoon) è ora Annie Grover (Savannah Lee Smith). Per il personaggio di Sebastian Valmont (Ryan Philippe nel film), prende il cognome di Lucien Belmont (Zac Burgess).

Un’altra serie per adolescenti che fa parlare la gente

Ecco qua, le presentazioni sono fatte. Per la cronaca si tratta di una vicenda di nonnismo andata male e che mette a rischio il sistema universitario. Le confraternite e le confraternite sono nervose, con un nodo allo stomaco nel vedere le loro piccole (a volte sfrenate) serate isolate andare in frantumi. Nel mezzo di questo trambusto universitario, Caroline e Sebastian vogliono mantenere il loro posto in cima alla piramide. Il primo nominato decide addirittura di mettere in atto un piano: Sebastian deve sedurre la figlia del vicepresidente per mandarla nella tana del lupo, la confraternita di Caroline. Dietro questo schema si tratta di mantenere il potere e preservare la propria reputazione.

Intenzioni sessuali, in formato seriale, gioca sulla nostalgia, tenta di fare fan service per attirare i fan del film. La canzone “Bitter Sweet Symphony” dei The Verve viene riprodotta in loop (un suono che ha permeato il film), oppure la scena della piscina viene riprodotta per segnare chiaramente il passaggio di testimone.

Solo che, una volta finiti i pochi ammiccamenti e qualche sorrisetto, la tensione sessuale del triangolo amoroso non ha più effetto. L’impresa è addirittura fuori luogo, tra piccole emozioni e incontri sensuali disincarnati. Le bevute si moltiplicano e Intenzioni sessuali si allunga. La ricetta (perdente) dice che la storia non è calibrata per accumulare più episodi.

Il tono, il ritmo, la scrittura; tutto è noioso. Se c’è da risparmiare qualcosa, ce lo viene da un casting che riesce a incarnare questi marmocchi scoreggianti.

Sarah Catherine Hook è Caroline in Sex Intentions.

Sarah Catherine Hook nel ruolo di Caroline. Una delle poche sorprese dello spettacolo.Immagine: Amazon

Pensiamo a Zac Burgess, con il taglio triglia stilizzato, interessante nel suo ruolo di piccolo rubacuori trash. La performance del ragazzino australiano è un buon motivo per tenere gli occhi sullo schermo per un po’. Stessa osservazione per Sarah Catherine Hook, nei panni di Caroline, che rivela, dietro la maschera della giovane donna intrattabile, piccole fratture che umanizzano questo personaggio calcolatore.

Stufo di dramma adolescenziale troppo liquido

Alla fine, le creatrici dello show Phoebe Fisher e Sarah Goodman non inseriscono nulla di divertente, nulla di deliziosamente scandaloso. Peggio ancora, rimangono impantanate in un quadro ormai mitizzato (e inefficace) di confraternite e confraternite con problemi minori. L’iconoclastia di dramma adolescenziale viene sbattuto a terra da una serie pasticciata come Intenzioni sessuali. È addirittura la disperazione a solleticare i neuroni.

Un certo stufo si incarna in questa moltiplicazione di produzioni adolescenziali senz’anima, che non è di gran lunga un atto salvifico per il genere. Intenzioni sessuali vegeta in stato cadaverico e si svolge nella (pesante) biblioteca di dramma adolescenziale innocuo, vanitoso, malaticcio. Speriamo che questa stanchezza susciti nelle file degli studios una consapevolezza che diffonda menti creative per ripristinare l’immagine delle serie adolescenziali (ripensiamo al film Vergini suicide), un parco giochi dai molteplici respiri, che incanta quando il soggetto è ben colto.

“Sexe Intentions” può essere visto integralmente su Prime Video dal 21 novembre.

Intenzioni sessuali, il trailer

Video: Watson

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