nuova linfa nel franchise? Le nostre prime impressioni

nuova linfa nel franchise? Le nostre prime impressioni
nuova linfa nel franchise? Le nostre prime impressioni
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Nello spazio nessuno ti sentirà urlare. Questo tormentone, lo sanno tutti. Nel 1979, Ridley Scott creò un monumento di fantascienza e horror Alieno. Anche il seguito – almeno sul grande schermo – non è un segreto: tre film seguiti in continuità con Sigourney Weaver in prima linea, gli studios poi abbandonano completamente la rampa del buon gusto con due parti Alieno contro predatore e, infine, lo stesso Ridley Scott ha reinventato il suo mito con Prometeo e Alieno: Patto. Decenni in cui lo Xenomorfo immaginato da HR Giger ha vissuto alti e bassi e dibattiti sull’appartenenza di ciascuna opera all’una o all’altra categoria.

Oggi, mentre la Regina Aliena è una principessa Disney dopo l’acquisizione della Fox ed è in fase di sviluppo una serie, anche la brutta creatura tornerà nelle sale il prossimo agosto con Alieno: Romoloscritto e diretto da Fede Alvarez, al quale dobbiamo l’eccellente Non respirare e il non meno notevole riavvio diEvil Dead. Abbiamo avuto modo di vederne quindici minuti in presenza del gentiluomo, basati su estratti scelti con cura che non rivelano nulla della trama principale, ma che ci permettono tuttavia di cominciare a intravedere tutto ciò che sta preparando per noi. E credeteci, per il momento non c’è nulla che faccia pensare che il ragazzo stia facendo promesse vuote.

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Nuova storia, ma nessun mistero

In termini di storia, non impareremo più di quello che la sinossi e le ultime informazioni non ci hanno già rivelato. Gli eventi del film si svolgono tra quelli diAlieno e D’Alieni e seguiamo un gruppo di giovani coloni che esplorano una stazione orbitale abbandonata senza sapere che ospita la forma di vita organica più evoluta esistente, e soprattutto la più mortale.

Le sequenze che ci è stato dato di vedere sono state ovviamente montate per non svelarci troppo, e non possiamo dire se quanto visto rispecchierà l’intero film, ma la sensazione che emerge è particolarmente rassicurante. Abbiamo la forte impressione che Alien: Romulus sarà un fan film che ha capito da dove proviene il successo dei suoi modelli aggiungendo il proprio piccolo tocco. Lo dice Fede Alvarez stesso, la sfida è stata mettere da parte il proprio ego per fare la propria parte senza avere l’orgoglio di pensare di poter reinventare la saga.

Il che è confermato nell’immagine poiché si percepisce subito l’ispirazione di Scott (produttore di Romolo inoltre) con questa sensazione claustrofobica di essere bloccati nello spazio con una creatura che ci sta dando la caccia. È anche difficile non vedere Cailee Spaeny (Priscilla, Guerra civile), un giovane Ripley al potere. Sia in una direzione artistica che mescola effetti digitali ed effetti pratici – il ritorno all’uso di modelli dà carattere all’estetica generale – sia nella costruzione dei suoi personaggi, Alieno: Romolo sembra evocare i primi quattro film della serie, mescolando i mezzi. In effetti, i giocatori presenti durante la proiezione hanno subito stabilito una connessione Alieno: Isolamentovideogioco di cui Alvarez era un grande fan e che gli ha permesso di dire che c’erano ancora cose da raccontare sulla saga e perché no su di lui.

©20th Century Fox

Il regista si è accontentato di prendere ciò che apprezzava nei suoi modelli per realizzare un film senz’anima fan-service diversi anni dopo? Potevamo temerlo, ma Fede Alvarez ci ha già dimostrato in passato che se sapeva rendere omaggio ai suoi predecessori, non aveva paura di portare le proprie idee nel progetto. E questo qui si avverte innanzitutto nel ritmo.

Forse è questo il suo desiderio di circondarsi di una generazione più giovane in ciascuno dei suoi film, ma il nuovo sangue sembra dargli energia Romolo con una macchina da presa che si muove al ritmo dei suoi personaggi, come se fosse il motore della messa in scena e non gli oggetti, come avveniva in 79. Non resta che vedere l’attacco dei facehuggers, visto nel film trailer, per convincersi che Alvarez ha più di un asso nella manica in termini di tensione nel movimento, in particolare con l’uso del punto di vista soggettivo o della telecamera subacquea.

Un secondo vento

Sembrerebbe che così, Alieno: Romolo riesce a dare nuova linfa alla saga unendo le ispirazioni dei primi quattro film donandole però un aspetto più moderno. Lo è, e poiché abbiamo visto troppo poco per prendere una decisione definitiva sull’argomento, lo si percepisce in piccoli tocchi, come quando il regista usa un rilevatore di raggi X per vedere l’Alien svilupparsi all’interno di un corpo.

A proposito di quest’ultimo, anche in questo caso, vogliamo davvero essere entusiasti di ciò che annuncia Romulus poiché il filmato ci sorprende nel modo in cui tratta la bestia. Quasi a sottolineare il suo status tra i mostri della settima arte, Alvarez ritorna a una forma di iconizzazione di quest’ultimo, esponendolo non per renderlo un semplice motore di morte (ciao Alleanza), ma per restituirgli le lettere di nobiltà. La telecamera si prende il tempo per studiarne l’anatomia, per creare fascino ma anche paura attorno a ciascuna delle sue evoluzioni, rendendo perfettamente omaggio al lavoro di Giger.

© Studio del XX secolo

E la paura e il sangue in tutto questo? Gli estratti riportati sono ancora troppo limitati per formarsi davvero un giudizio sull’uno o sull’altro. Tuttavia, la tensione è molto presente attorno a un cast giovane che ha qualcosa in più di simpatico, il che è già tanto per essere carne da cannone.

Se tutto questo va preso con le pinze e il film può ancora deluderci nel risultato finale, soprattutto per quanto riguarda lo scenario ancora molto segreto, queste prime immagini diAlieno: Romolo ci hanno finalmente convinto della sua capacità di essere uno degli eventi dell’estate e, se dobbiamo andare oltre, del suo potenziale per essere il vero quinto film della saga di Alien. Per esserne sicuri, andate al cinema il 14 agosto 2024.

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