L'ex boss della F1 ha deciso di separarsi dalle sue 69 monoposto che raccontano la storia della disciplina più importante del motorsport.
Non è niente. Bernie Ecclestone, one man band della moderna Formula 1, ha costruito nel corso della sua carriera professionale una collezione unica di monoposto che raccontano la storia del campionato del mondo di F1 sin dalla sua nascita nel 1950. 94 anni, questo giovane pensionato ha deciso di separarsi dalle sue vetture da Gran Premio per incoronarne alcune con un titolo mondiale. Nato nell'ottobre del 1930, Bernie ha avuto una carriera particolarmente ricca. Dopo essersi dilettato nella guida ma aver capito che le sue doti di pilota non gli offrivano grandi prospettive, è stato a sua volta driver manager, direttore di squadra e proprietario, fondatore della FOCA (Formula One Constructors Association), detentrice dei diritti commerciali della Formula 1 e della creatore di re. Dietro le quinte, spesso manovrava per assumere un pilota o un direttore della squadra. Aveva così consigliato a Luca di Montezemolo, allora capo della Ferrari, di affidare le redini della squadra italiana a Jean Todt all'inizio degli anni '90. Con la Brabham guidò due volte il brasiliano, nel 1981 e nel 1983. Nelson Piquet al mondiale. titolo.
Tom Hartley Jr, rinomato concessionario inglese, ottenne il mandato di vendere le 69 monoposto da gran premio della collezione. Lì troviamo ovviamente le Brabham di quando gestiva la scuderia. Alcuni di loro non si vedono da diversi decenni. In totale, sotto la sua guida, Brabham avrà vinto 2 titoli mondiali piloti, 22 vittorie in gran premi, ottenuto 24 pole position e 25 giri più veloci nel Gran Premio di Formula 1. Il team è rinomato per aver abilitato il talento dell'ingegnere Gordon Murray per rivelarsi. A lui si deve la famosa Brabham BT46 dell'Alfa Romeo bandita dopo la vittoria di Niki Lauda al Gran Premio di Svezia del 1978 a causa della presenza di una ventola che aspirava aria nella parte posteriore della vettura.
Una delle collezioni Ferrari più belle al mondo
Ciò che rende ricca questa collezione è anche la presenza di alcune importanti Ferrari, alcune delle quali provengono dalla ex collezione di Albert Obrist. Sappiamo che dopo difficoltà finanziarie, lo svizzero ha chiesto a Ecclestone di prestargli dei soldi. Il deposito? La collezione Ferrari. Uno dei più belli del mondo. Obrist non l'avrebbe mai più rivista. Lì troviamo la 375 F1 al volante della quale Alberto Ascari ottenne numerose vittorie, la Thin Wall Special che fu la prima Ferrari a battere l'Alfa Romeo, la Dino 246 F1 di Mike Hawthorn, e diverse monoposto al volante di nel quale si distinsero Jacky Ickx, Niki Lauda, Carlos Reutmann, poi Jean Alesi e Michael Schumacher.
Della collezione fanno parte anche il Gran Premio dell'Auto Union anteguerra, la Gordini, la Talbot Lago T26 GS, una Maserati 250 F, la famosa BRM con motore 16 cilindri e una Vanwall VW10 che permise alla casa artigiana di vincere il titolo costruttori nel 1958. .