COLLOQUIO – Cinque volte campione NBA con i Lakers e membro del Dream Team 92, il leggendario giocatore di basket elogia il giovane francese.
Lo sport è spesso favorevole alla moltiplicazione di superlativi e qualificazioni pomposi. Pepita qui, crack là, fenomeno o grande nome. Con Magic Johnson, nulla può essere esagerato. Cinque volte campione NBA con i Los Angeles Lakers, nove volte All Star, tre volte MVP (miglior giocatore) della stagione regolare e delle NBA Finals…
Il tutto senza dimenticare la sua partecipazione attiva all’epopea del Dream Team, ai Giochi di Barcellona del 1992. Una leggenda. 65 anni e convertito (con successo) al business, tiene un occhio informato sul basket e sull’NBA, che riprenderà i suoi diritti martedì prossimo. Con il suo sorriso, il suo buon umore e la sua semplicità, Magic, innamorato della Francia, si confidò Figaro per quasi mezz’ora. Parla di Parigi 2024, LA 2028, dei “suoi” Lakers, della sua riconversione o anche del fenomeno Victor Wembanyama o dei Blues, ai quali promette l’oro olimpico in futuro.
IL FIGARO. – Il torneo olimpico di basket è stato presentato come il più duro della storia prima di Parigi 2024. Ha soddisfatto le aspettative ?
MAGICO JOHNSON. – SÌ. Se guardi quanto è cresciuto il basket, quanto è diventato importante a livello globale e le Olimpiadi hanno contribuito a portarlo a un altro livello perché il torneo era così competitivo… Ad ogni modo, il torneo olimpico non solo ha soddisfatto le aspettative, ma le ha superate…
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