“Meno mi dice Hong Sang-soo, più mi piace” – Libération

“Meno mi dice Hong Sang-soo, più mi piace” – Libération
“Meno mi dice Hong Sang-soo, più mi piace” – Libération
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Tiene in mano un piccolo registratore a cassette magnetiche e pone ai suoi interlocutori una serie di domande che potrebbero esserle rivolte: “Come ti sei sentito a giocare? Nel profondo di te? Lei è Isabelle Huppert il Viaggiatore, l’ultimo film della coreana Hong Sang-soo, e il terzo da loro realizzato insieme, come di per sé e necessariamente diverso: enigmatico, leggero, astuto, stupito, pronto a sorprendersi, “mezza fata e metà strega” come ci racconterà, dispettosa con un sottofondo di tristezza… insomma, indefinibile in un film euforico perché impossibile da catturare.

È una finzione minimalista basata quasi sul nulla, questa successione di piccoli cambiamenti negli scambi umani, che incrinano il carattere falsamente banale o ordinario delle situazioni, scolpendole in tanti frammenti insoliti che rimangono bloccati nella testa molto tempo dopo averli visti. visto.

L’intervista per Liberazione avviene nel primo pomeriggio di giovedì, poche ore prima della scomparsa di David Lynch. Isabelle Huppert si prepara ad andare in Austria per interpretare un vampiro, ma anche a New York e in Cina per diverse commedie. Star internazionale che alterna progetti avventurosi, sempre in overbooking, il suo rapporto con il tempo e il lavoro si misura dall’estrema calma e concentrazione che mostra per un’ora durante l’esercizio dell’intervista.

Con cosa inizia, le riprese di Hong Sang-soo?

Lo ha fatto

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