I frullati in gastronomia –
Marc Veyrat non vuole più vedere la Michelin
Lo chef col cappello, ancora molto arrabbiato con la guida rossa, bandisce il suo ristorante dai suoi ispettori.
Pubblicato oggi alle 13:40
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“Non voglio essere nella Guida Michelin e sono pronto a mettere un cartello fuori con scritto: Guida Michelin vietata”. È Marc Veyrat, 74 anni, ad arrabbiarsi così, sulle colonne di “Parisien”. Lo chef savoiardo non l’ha ancora digerito perte de sa 3e stella nel 2019, durante la vicenda che alcuni hanno definito la formaggio. Piccolo promemoria. La Michelin poi lo critica per aver utilizzato un comune cheddar come soffietto. E gli prende un macaron. Veyrat assicura di aver utilizzato solo formaggi d’alpe di degno pedigree. Confuso. Il savoiardo, furioso, intentò e perse una causa contro la guida.
Gli ispettori Michelin hanno quindi interesse a vestirsi in modo severo per varcare la porta del nuovissimo “Rural by Marc Veyrat”. Inaugurato quest’estate a Megève, questo ristorante può accogliere solo 18 coperti, per un pasto che costa 450 euro, bevande escluse. L’abbiamo visitato e l’ho adorato quando si apre.
Vecchia storia
Marc Veyrat e la guida rossa, è una vecchia storia appassionata con il suo corteo di fervore e di lotte. Ricorda che l’iconico cuoco ha ottenuto un tempo cumulativo di sei stelle; tre all’Auberge de l’Eridan ad Annecy e tre alla Ferme de mon Père a Megève. Poi ha perso tutto. Per riconquistare un 3e amaretto Casa dei boschi a Manigod nel 2018. Gault & Millau gli ha assegnato il punteggio impossibile di 20 su 20, prima di accoglierlo nel club dei dieci chef intoccabili, sfuggiti alla classifica annuale.
Infine, va notato che Veyrat non è di gran lunga l’unica stella culinaria a rompere con la Michelin. Alain Senderens, Joël Robuchon e Sébastien Bras in Francia, Claude Legras e Damien Germanier in Svizzera, tutti, in passato, hanno deciso che la vita sarebbe stata più rilassata senza la pressione della guida e della sua corsa verso le stelle.
“Ginevra a tavola”
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Jérôme Estèbe dirige la sezione culturale e il supplemento week-end. Tratta, in particolare, argomenti gastronomici ed enologici. Ha ricevuto nel 2002 il premio per il giornalismo locale Berner Zeitung. Maggiori informazioni
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