Il Festival Internazionale del Cinema di Marrakech rende omaggio a David Cronenberg

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Crediti fotografici: Ahmed Boussarhane/LNT

Nel corso di una cerimonia organizzata lunedì sera al Palais des Congrès, il Festival Internazionale del Cinema di Marrakech ha premiato il regista e produttore canadese David Cronenberg. La Stella d’Oro, prestigioso riconoscimento del festival, gli è stata consegnata dall’attrice tedesca Diane Kruger.

Un omaggio pieno di gratitudine

Nel suo discorso, David Cronenberg ha espresso la sua gratitudine al re Mohammed VI e a Sua Altezza Reale il Principe Moulay Rachid, Presidente della Fondazione del Festival. Ha detto di essere onorato di ricevere questo riconoscimento che celebra una carriera cinematografica che dura da più di cinquant’anni.

“È un immenso onore essere incluso in questo straordinario elenco di registi che hanno ricevuto questo premio prima di me”, ha affermato. Cronenberg ha elogiato l’ospitalità marocchina e ha sottolineato l’importanza del cinema come strumento per esplorare le connessioni tra gli individui e dare un senso a un mondo complesso.

Uno sguardo ad una carriera unica

Diane Kruger, durante il suo discorso, ha elogiato l’impatto duraturo del lavoro di David Cronenberg sul cinema. Ha descritto il suo stile come una combinazione unica di nozioni grottesche e profonde e stimolanti di realtà e identità.

“I suoi film trascendono la semplice struttura dell’horror o del thriller psicologico, integrando una profondità emotiva che lascia un’impressione duratura nello spettatore”, ha detto. Ha anche sottolineato che la sua influenza si estende oltre i suoi stessi lavori, ispirando una nuova generazione di registi a oltrepassare i confini della narrazione e del genere.

Proiezione e retrospettiva

Alla cerimonia è seguita la proiezione del film “Le Sindoni”l’ultima opera del regista. Questo momento ha permesso di rivisitare temi cari a Cronenberg, come le mutazioni fisiche e sociali, esplorati in opere epocali come «La Mosca» (1986) et «Anello morto» (1988). I suoi film, spesso associati al “Body Horror”, mettono in discussione i confini tra corpo, mente e tecnologia, come evidenziato da «Videodromo» (1983) et « eXistenZ » (1999).

LNT

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