La Galerie du temps del museo Louvre-Lens riapre i battenti questo mercoledì 4 dicembre con tante nuove opere. Dipinto di Rembrandt, Le Stagioni di Giuseppe Arcimboldo, Maschera Kanak…
Riprogettata con più di 200 nuove opere ma ancora gratuita, la Galerie du temps, mostra permanente al museo Louvre-Lens, invita da mercoledì 4 dicembre a un nuovo viaggio artistico tra epoche e civiltà.
Questo profondo rinnovamento delle opere di questa galleria di 3.000 m2, emblematico del desiderio di creare un museo accessibile a tutti nell’ex bacino minerario, è il primo di questa portata dalla sua apertura nel 2012.
Fulcro del nuovo percorso, Le Stagioni di Giuseppe Arcimboldo, i cui quattro dipinti rappresentanti teste di frutta, verdura, fiori e piante sono stati restaurati nel 2023. Dopo Lo scriba accovacciato e La merlettaia di Vermeer, il Louvre ha prestato questo capolavoro del XVI secolo per due anni al suo fratellino Lensois.
Preistoria e arte contemporanea
Se la maggior parte delle opere presentate nella nuova versione della galleria provengono anche dal Louvre, altre provengono dal museo Quai Branly e dal museo delle arti asiatiche Guimet. Il Museo Archeologico Nazionale di Saint-Germain-en-Laye ha prestato un blocco di pietra calcarea su cui era inciso un cavallo, circa 20.000 anni fa.
Protendendosi verso la preistoria, il nuovo percorso riserva uno spazio anche all’arte contemporanea, attraverso le opere di sette artisti messe a confronto con opere di epoche diverse. La scenografia invita a passeggiare lungo i meandri di un “fiume del tempo” che attraversa millenni di storia dell’arte, da un monumentale viale di sfingi egiziane alla “testa di Kaufmann”, una delicata scultura che rappresenta Afrodite, poi ai dipinti di Goya o Delacroix.
Cartelli immaginati dai Lensois
Un dipinto di Rembrandt convive con un corno in polvere d’avorio dell’impero Moghul a forma di gazzella, una maschera Kanak con la statua del Genio della Libertà di Auguste Dumont, evidenziando la contemporaneità di opere provenienti da civiltà diverse. Emergono fili rossi attorno alla scrittura o alla rappresentazione del volto umano.
La Galerie du temps ci permette di “creare collegamenti che non si realizzerebbero al Louvre-Parigi”, organizzata in dipartimenti più compartimentati, sottolinea la direttrice del Louvre-Lens, Annabelle Ténèze.
Più di 200 residenti locali, di età compresa tra 7 e 97 anni, hanno contribuito a progettare etichette per le opere, in testo e immagini, offrendo approcci divertenti ed educativi. Questi cartelli si costruivano attorno alle domande che si ponevano davanti alle opere, spiega la direttrice della mediazione del Louvre-Lens, Juliette Barthélémy.