Appassionato di parole, altruista, al servizio dei più disagiati… Come riassumere in poche righe chi era Jean-Pierre Mauduy? Un brav’uomo, ovviamente, potremmo scrivere per semplificare.
Ma sarebbe troppo riduttivo. Quindi, per cominciare, sappiate che Jean-Pierre è stato un grande difensore delle libertà, dei diritti e del servizio pubblico.
Ha trascorso gran parte della sua vita a difenderli. L’attivista impegnato quale era, lo era stato nel maggio 68 e se da allora aveva acquisito saggezza, aveva mantenuto la verve del giovane leader.
Del resto, non c’è voluto molto prima che partecipasse al movimento dei gilet gialli nel 2018, arrivando addirittura a quasi 80 anni – li aveva festeggiati il 10 aprile – a sfidare il freddo in piena notte al casello di La Barque per erigere barricate, condividere un panino con i suoi amici e combattere, pacificamente ovviamente, perché la violenza non era il suo genere, contro le misure del governo che trovava ingiuste. Non ha mai risparmiato il suo dolore.
Al capezzale degli altri
Inoltre, per aiutare gli altri, aveva deciso di utilizzare i suoi servizi a beneficio dei Restos du coeur prima di Aix, poi di Fuveau poi, spaventato, anno dopo anno, dalla totale indigenza in cui si trovava venne a cercare conforto nello spirito desiderato da Coluche.
