Il Jukebox di giugno: Lenny Kravitz, Tems, Evelinn Trouble…

Il Jukebox di giugno: Lenny Kravitz, Tems, Evelinn Trouble…
Il Jukebox di giugno: Lenny Kravitz, Tems, Evelinn Trouble…
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Sia pop, rock, funk, soul e psichedelico. Luce elettrica blu, Il nuovo album di Lenny Kravitz è un compendio di buona energia. Parla principalmente di amore, gioia di vivere e sesso – solo gli aspetti positivi. Inoltre, il suo primo titolo è un mantra: È solo un altro bel giorno in questo universo d’amore (“È solo un altro bellissimo giorno in questo universo d’amore”). I pezzi di questo dodicesimo album ti portano nelle profondità di anni sessanta, ti trascinano nell’universo rock’n’roll degli anni ’80 e ti scuotono con i ritmi attuali. Incontriamo le aure di Prince – suo amico e mentore –, Michael Jackson e John Lennon. L’impronta sonora degli anni più giovani del cantante permea l’atmosfera. In un desiderio di libertà totale, Lenny Kravitz si abbandona a osare tutto, divertendosi con i synth, sforzando la voce, sostituendo gli applausi con le nacchere (in Spirito nel mio cuore), prende in prestito firme dalla discoteca…

Per una messa a punto, inizia con la ballata R&B Miele et la canzone elettro-rock TK421, scopri lo spirito garage rock di Paralizzato poi senti i profumi dei Led Zeppelin e del gospel L’amore è la mia religione, prima di continuare a ballare Umano O Fascio di gioia. Come al solito, dietro praticamente tutti gli strumenti di questi 12 brani c’è la rock star, accompagnata dai suoi musicisti Craig Ross e Tony LeMans. Da degustare live il 15 e 16 luglio al Moon & Stars di Locarno, poi al Montreux Jazz Festival – dove il concerto è già sold out… Cammeo Iaz

Lenny Kravitz, «Blue Electric Light» (Roxie Records/BMG)


Peggy Gou, il significato della festa

A volte abbiamo bisogno di aiuto per osare muoverci, noi pessimi ballerini di sala, tanto consapevoli della grottesca dei nostri tentativi. Grossa novità, però, perché la giovane coreana Peggy Gou arriva a spazzare via tutti i nostri complessi e a scuoterci quasi nostro malgrado con la sua semplicissima ricetta: una scelta quasi permanente nel danza degli anni ’90, per un primo album di grande successo. La prova definitiva del suo talento di burattinaio: ha ispirato così tanto il suo amico Olafur Eliasson che l’artista danese si è filmato mentre “ballava”, nonostante fosse sovrappeso di 15 kg e la sua rispettabile età, per realizzare il clip di 1 +1 = 11. “La danza ci aiuta a ripensare il nostro rapporto con il tempo e lo spazio”, assicura, cosa evidente ascoltando i titoli. Avevo et Torna a Uno – e anche Credo di nuovo nell’amore, un simpatico duetto con Lenny Kravitz. Niente di rivoluzionario, quindi, ma una gradita dose di leggerezza per questo artista 32enne, nato in Corea del Sud e residente a Berlino. Una dj e produttrice apparentemente molto attuale: lancia il suo brand di abiti, moltiplica le pubblicità e le copertine delle riviste di moda o “trendy”, e il suo account Instagram ha già superato i 4 milioni di iscritti. Philippe Chassepot

Peggy Gou, «I Hear You» (registrazioni XL)


Tems, la conquista dell’afro-fusion

Prima una confessione. Prima che il Montreux Jazz Festival lo mettesse in programma (al Casinò il 16 luglio), ci siamo persi il fenomeno Tems. Un errore indicibile perché in pochi anni ha conosciuto una crescita iperbolica. Che rasenta le vertigini dal 2021 quando Essenza, un duetto con un altro artista nigeriano, Wizkid, è remixato da Justin Bieber. Sotto il patronato della star, il pezzo malinconico-lascivo decolla e con esso la popolarità dei ventenni, ancora sostenuti da un in primo piano con Drake e scrivendo un successo per Rihanna che le è valso un Grammy Award.

Ha trascorso la sua giovinezza lontano dai riflettori globali. Nata in Nigeria (in una stanza senza elettricità, dice spesso), ha seguito i genitori in Gran Bretagna prima di tornare nel Paese d’origine, dove ha scacciato la grande solitudine attraverso la scrittura. Una giovinezza intrisa di Kate Nash, Lauryn Hill e OutKast, un brodo in cui trova reguge e la sua stessa voce – profonda, cremosa.

Dopo due EP, è appena uscita Nato nella natura selvaggia, un caleidoscopio di emozioni e ritmi, dove si incontrano soul, R’n’B, afrobeat e persino dancehall. Oscillando tra malinconia e gratitudine (con un campione bonus di Magic System!), l’album ha la consistenza del velluto e il colore dei caldi crepuscoli di Lagos. A 29 anni, Tems, cantante ma anche produttore, ha costruito un universo tenero e ritmato la cui conquista è appena iniziata. Virginie Nussbaum

Tems, «Born in the Wild» (RCA)


Evelinn Problemi in acque limpide

Nel 2007, quando a soli 17 anni pubblica il suo primo album, Atto arbitrario, abbiamo felicemente realizzato un PJ Harvey di lingua tedesca. Ex corista di Sophie Hunger, un talento precoce e impossibile da classificare perché la sua musica è ampia e generosa, la zurighese Evelinn Trouble si è poi fatta conoscere nel 2013 con Il Grande Grande Pesanteuna terza fatica intesa come omaggio al rock anni sessanta ma evocando molteplici influenze. Eccola tornare con Indicatori di stagionesesto album nato da una sfida lanciata nell’agosto del 2023: svelare una nuova canzone ogni sei settimane.

Evelinn Trouble ha pubblicato un album che è una favolosa vetrina per la sua voce, capace di mille sfumature, tra rock abrasivo e tortuoso blues elettro-pop melodico. Il cantante e polistrumentista passa da una sfumatura all’altra con incredibile facilità, invitando Dino Brandão per un duetto accattivante dal groove inquietante (Riconsiderare) e interprete in francese Mai, un bellissimo volo di pop sinfonico retrò, a metà tra Nancy Sinatra e Françoise Hardy. Un titolo registrato nel 2022 già per il film Di notte i gatti sono marronidi Valentin Merz. Stephane Gobbo

Evelinn Trouble, «Season Indicator» (Record appetitosi)


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