Il cinema francofono lotta contro le molestie sul set – rts.ch

Il cinema francofono lotta contro le molestie sul set – rts.ch
Il cinema francofono lotta contro le molestie sul set – rts.ch
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Mentre la Francia rivela regolarmente i nomi di attori, produttori, agenti o registi con comportamenti tossici, il settore del cinema francofono cerca soluzioni per supervisionare al meglio le riprese di film e serie locali grazie a una carta attualmente in discussione.

“Tutti sanno da tempo che le cose stanno accadendo. Stiamo iniziando a sollevare il velo su tutto questo e ad affrontare i fatti: la Svizzera non è più risparmiata di altri paesi.” Il segretario generale del Cinéforum, la fondazione del cinema francofono, Stéphane Morey sottolinea che il cinema svizzero non è immune dai casi di molestie morali, fisiche o sessuali, che colpiscono massicciamente il suo vicino francese.

Una situazione tesa dove, in assenza di denunce penali e di casi accertati, le voci occupano tutto lo spazio. Responsabile dell’aiuto e del sostegno dei progetti del Cinéforum, Geneviève Rossier spiega la complessità di cui il settore cinematografico francofono deve tener conto: “Sono pochi i film girati sul nostro territorio, quindi è vero che la pressione è molto forte per i persone preoccupate quando si tratta di parlare apertamente, di esporsi, di parlare di situazioni difficili, insomma, si corre il rischio di non lavorare più.”

Un bisogno di sicurezza

Ma nell’era post-MeToo, il settore cinematografico francofono cerca di garantire il più possibile le riprese. Con la preoccupazione di non esagerare, sottovalutare o insabbiare casi che potrebbero rappresentare un problema. Da qui la necessità di dotarsi di uno statuto comune per tutto il settore. “Sentiamo regolarmente voci e storie”, aggiunge Stéphane Morey. Questo è il problema che stiamo cercando di sollevare. Per il momento è qualcosa che viene fatto davvero in modo molto informale, molto discreto. Il sistema che vogliamo mettere in atto con tutta la filiale consiste proprio nel poter formalizzare le segnalazioni e nel poter trattare questi casi alla luce, in modo chiaro e aperto.”

Una carta per supervisionare le riprese

Al centro del dibattito attuale c’è il quadro definito da questa Carta su cui lavorano produttori e istituzioni, tra cui il Cinéforum. Geneviève Rossier precisa le intenzioni: “Come fondo, desideriamo verificare l’applicazione di questo quadro. Vale a dire, quando il finanziamento viene versato ai produttori, verifichiamo che il piano di controllo sia stato effettivamente formalizzato, comunicato al team , e che tutto sia a posto. Se la produzione non ha attuato ciò che aveva pianificato, possiamo adottare le misure necessarie.”

Se è impossibile dire al momento quando questa carta, che è ancora solo allo stadio teorico, potrà essere messa in pratica, il cinema francofono sta comunque già attraversando una trasformazione necessaria, come conferma Geneviève Rossier: “ La mentalità sta cambiando. I giovani che oggi entrano nel mercato del lavoro sono molto sensibili a queste domande, per loro è addirittura essenziale. Cercheremo davvero di sostenere al meglio questa istituzione. I rapporti di potere sono estremi nel cinema in altri campi artistici, ed è vero che dobbiamo decostruirlo un po’ e trovare un modo più sano di lavorare oggi.”

Rafael Lupo/ld

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