Recentemente sono andato a vedere uno spettacolo di un regista autore di diverse opere teatrali per bambini, David Lescot. Questa è la sua ultima creazione, si chiama il pezzo Sono troppo verde. È la terza opera di una serie rivolta ai bambini dagli 8 anni in su, in cui l’autore ha come protagonista un bambino di dieci anni e mezzo che seguiamo in diverse avventure significative della sua vita. Il primo, Ho troppa paurace lo presentò durante le vacanze estive che lo separavano dall’ingresso in prima media, evento all’avvicinarsi del quale era alquanto terrorizzato; nel secondo, Ho troppi amiciera entrato al college e aveva scoperto le complessità della vita sociale universitaria, a dir poco intensa, e in quest’ultima opera, Sono troppo verdequindi, il personaggio parte per la lezione verde in campagna, dove si reca con i suoi compagni di classe per scoprire che la vita rurale non è così pacifica come immaginavano.
“Ho troppa paura”, “Ho troppi amici”, “Sono troppo verde”: una trilogia
In ognuna delle rappresentazioni, tutti i ruoli sono interpretati da tre attrici e sul palco c’è un grande blocco di legno in cui sono nascoste delle botole che rappresentano i diversi luoghi della storia. Il sapore di questi brani è dovuto soprattutto alla precisione con cui David Lescot fa parlare i suoi personaggi: sappiamo quanto sia difficile quando sono bambini. Si svolge l’intera trilogia fino al 16 novembre al Théâtre de la Ville. Il pomeriggio in cui ho visto lo spettacolo, la stanza era piena di adulti e bambini, abbiamo riso tutti come matti prima di commuoverci molto dell’incontro tra l’eroe e il personaggio di Valérie, tredicenne, figlia dei contadini che ospitano questa lezione .
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Il piacere di leggere il teatro
Risulta che le opere di David Lescot sono tutte pubblicate: Actes Sud ha pubblicato le prime due opere di questa trilogia; l’ultimo è apparso in Les Solitaires Intempestifs. Dopo aver visto lo spettacolo, all’uscita dal teatro, il giovane che mi accompagnava ed io ne abbiamo ottenuto la versione scritta. Ho avuto il piacere di vedere questo giovane riprendere in mano il testo nei giorni successivi alla rappresentazione, per leggerlo e rileggerlo con assoluto entusiasmo. Di cosa è fatto questo piacere, mi sono chiesto, il piacere singolare che consiste nel leggere il teatro? Quanto a questo giovane, credo che nella sua lettura abbia cercato innanzitutto di riscoprire il piacere provato durante lo spettacolo. A dargli gioia sono stati soprattutto i passaggi in cui David Lescot faceva parlare l’irresistibile sorellina del personaggio. Questa sorellina è una persona che, come afferma fin dall’inizio il protagonista, “ha già tre anni ma non si sforza ancora di parlare in modo comprensibile”. Avvertita fin dalla scuola dell’infanzia del tema del riscaldamento globale, la bambina è molto in ansia per l’argomento e ha deciso di dettare in casa una legge di severo ascetismo energetico, espressa in questi termini in una delle prime scene: “Matte no radiatori, altrimenti moriremo così.” Capire: “Non accendere i riscaldamenti, altrimenti rischiamo di morire tutti”. » Il piacere di mio figlio (questo giovane è mio figlio) nello scoprire la trascrizione fonetica delle parole di questo personaggio è stato palpabile il giorno in cui è venuto a trovarmi per mostrarmele sulla pagina e interpretarmele. “ Guardaremi ha detto, il ragazzo in realtà si chiama “Io” “. E infatti “io” è la designazione scritta del personaggio principale, un personaggio di cui non conosciamo il nome, nella commedia. In altre parole, leggendo questo spettacolo dopo averlo visto, quello che ha scoperto era anche tutta questa grammatica propria del libro teatrale, fatta in particolare di battute (e non di dialoghi), di separazione dei diversi momenti della narrazione in scene (e non in capitoli), di queste indicazioni che chiamiamo didascalie, ecc.
“Da quando sono nato”: le memorie di Sami
Se in questo caso il piacere provato allora è stato quello della lettura già vista in scena, il teatro per ragazzi può essere letto anche indipendentemente dalla scena. Come prova, ho l’esperienza di leggere un’altra opera teatrale di David Lescot, che leggo, come una storia, solo ai miei figli. Il suo nome è Da quando sono natoè il monologo di un ragazzino, Sami, che ha sei anni e ha deciso di scrivere le sue memorie. La cosa bella è che si ricorda tutto, Sami, e così ci racconterà, di volta in volta: il ricordo di com’era, nel grembo di sua madre; il ricordo del giorno della sua nascita, dell’asilo o della scoperta del lavoro, alla scuola dell’infanzia. In particolare, ricorda con estrema precisione il momento in cui ha imparato a leggere: il racconto che ne fa è una delle tante meraviglie contenute in questo testo. Ne consiglio quindi la lettura, è stato pubblicato da Actes Sud; sappi anche quello la stanzavisibile a partire dai 6 anni, verrà eseguito nell’ambito del Rassegna teatrale per il pubblico giovane “Ad Hoc”.che si terrà nella fase nazionale a Le Havre e dintorni, dal 30 novembre al 7 dicembre.
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Date del tour per altri pezzi da trovare ecco.