Virgine Efira e una dozzina di collaboratori accusano Joachim Lafosse di molestie: “Una delle peggiori esperienze della mia vita”

Virgine Efira e una dozzina di collaboratori accusano Joachim Lafosse di molestie: “Una delle peggiori esperienze della mia vita”
Virgine Efira e una dozzina di collaboratori accusano Joachim Lafosse di molestie: “Una delle peggiori esperienze della mia vita”
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Una decina di donne, tra sceneggiatrici, attrici e tecniche, spiegano che il regista ha creato un ambiente “tossico” e “destabilizzante” durante le riprese.

Le testimonianze, che coprono un arco temporale di vent’anni, denunciano tensioni, umiliazioni, denigrazioni e pressioni psicologiche da parte del cineasta, descritte come deliberatamente creatrici di conflitti. Alcuni dipendenti parlano anche di un’atmosfera sessualizzata e di avance inappropriate. Denunciano anche un “sistema di controllo” e un “modello di predazione” instaurato sui set del regista.

PHOTOPQR/VOIX DU NORD/Sami Belloumi; 02/10/2023; Valenciennes 2 ottobre 2023: il festival del cinema. Joachim Lafosse, regista. FOTO SAMI BELLOUMI LA VOCE DEL NORD.

L’attrice belga Virginie Efira, che ha lavorato con il cineasta nel film “Continue” (2019), ha confidato che questa esperienza di ripresa è stata “probabilmente” tra le “peggiori” della sua carriera, descrivendo “una squadra che non ha saputo prendere più.”

Un’assistente alla regia, dal canto suo, accusa Joachim Lafosse di atti che potrebbero costituire violenza sessuale, avvenuti il ​​giorno prima dell’inizio delle riprese di “Nue Property”, quando lei aveva 23 anni. Inoltre, l’attrice sostiene di aver avuto un incidente l’ultimo giorno di riprese, quando il regista le ha messo una bottiglia di aria compressa nell’orecchio, cosa che le avrebbe fatto soffrire di acufeni per due anni.

Al momento non è stata presentata alcuna denuncia ufficiale contro il regista.

In una e-mail indirizzata a Libération, Joachim Lafosse ha contestato le accuse mosse contro di lui, sostenendo di “non aver mai cercato di offendere o umiliare intenzionalmente nessuno”. Tuttavia ammette che avrebbe potuto essere “a secco, stressato e ansioso”, soprattutto nei suoi primi film.

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