Young Thug rilasciato dopo aver ammesso il coinvolgimento in una banda

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Come ogni anno nel mese di ottobre, il villaggio nepalese di Gundu si adorna di fiori gialli, arancioni e viola, raccolti per realizzare le ghirlande utilizzate nelle cerimonie indù. La loro crescente produzione fornisce un reddito essenziale ai residenti.

Situata ai margini della valle di Kathmandu, la cittadina solitamente tranquilla brulica di attività mentre si avvicina Tihar, il festival indù delle luci, meglio conosciuto in India come Diwali. Dall’alba, le donne del villaggio si occupano dei campi per raccogliere i fiori che comporranno le ghirlande da appendere alle case e ai templi a fine giornata.

Un lavoro meticoloso ed estenuante, ma che garantisce agli abitanti di Gundu un reddito essenziale. “Offre più lavoro alle donne del villaggio”, si rallegra Saraswoti Bista, 56 anni, produttrice di fiori. “Non dobbiamo lasciare le nostre case e tessere le ghirlande ci dà un buon stipendio”.

Secondo la Banca Mondiale, in Nepal il prodotto nazionale lordo (PNL) pro capite ammonta a 1.324 dollari (1.147 franchi). La coltivazione dei fiori è diventata un’attività essenziale per il villaggio. Circa 500 famiglie producono ogni anno un milione di ghirlande per un reddito di oltre 133mila dollari (115mila franchi).

Aumento del 10%.

Al culmine del festival, tutti gli edifici di Gundu sono ricoperti di fiori multicolori. Gli amaranto viola, localmente chiamati makhmali, sono i più ricercati. Secondo la tradizione, il quinto giorno dei festeggiamenti, le sorelle offrono ghirlande ai fratelli per augurare loro lunga vita.

Secondo la Nepal Floriculture Association, nel 2024 il Nepal ha prodotto circa 2,5 milioni di ghirlande di amaranto, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Circa 200.000, per un valore di 1,4 milioni di dollari (1,2 milioni di franchi), verranno esportati negli Stati Uniti, in Australia, Corea del Sud, Giappone ed Europa, ha affermato il rappresentante dell’associazione Dilip Bade.

Sebbene l’industria dei fiori vada bene nel Paese himalayano, la sua attività è però minacciata dall’aumento delle inondazioni causate dai cambiamenti climatici, che hanno causato perdite stimate in oltre un milione di dollari.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonti: ats/afp

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