Prima della cerimonia di chiusura del 77esimo Festival, sabato, e del verdetto della giuria presieduta da Greta Gerwig, il team cultura stila la sua ideale graduatoria di vincitori, perché abbiamo il diritto di sognare.
Dopo due settimane dense di film grandi e malati, di disaccordi taglienti ed entusiasmi dirompenti, i relitti del dipartimento Cultura cercano di organizzare i loro sfoghi in un elenco quasi ecumenico di vincitori con alcune categorie interne.
Palma d’Oro
Tutto ciò che immaginiamo come luce di Payal Kapadia
E la luce splende. Prima indiana selezionata in concorso, la cineasta ci stupisce con il suo primo lungometraggio di finzione magnifico e generoso su un trio di donne le cui strade si incrociano e si intrecciano. Leggi la nostra recensione.
gran Premio
Anora di Sean Baker
Sean Baker trasforma l’eccesso. Pieno di energia e portato avanti dal formidabile Mikey Madison, il film del regista americano su una giovane prostituta che cerca di sfuggire alla sua condizione attraverso un matrimonio fortunato. Leggi la nostra recensione.
Premio della Giuria
Uccello di Andrea Arnold
L’uccello fa il suo genio. Tre volte vincitore della giuria a Cannes, il cineasta britannico ha creato un film commovente e accurato, che si avvicina il più possibile ai corpi degli adolescenti e mette piede nel mondo fantastico. Leggi la nostra recensione.
Premio alla regia
Catturato dalle maree di Jia Zhangke
Precipita in fusione. Dopo sei anni di assenza da un lungometraggio, il cinese torna con un film composto da spezzoni e ritagli dei suoi vecchi film. Un film completo e formidabile, ma allo stesso tempo più semplice e radicale, per raccontare una storia d’amore fallita. Leggi la nostra recensione.
Palma d’onore
Semi di fico selvatico di Mohammad Rasoulof
Favola, vita, libertà. Metafora della situazione nel suo Paese, il film del cineasta iraniano, ora in esilio, suscita la paranoia di una famiglia nel corso del movimento di protesta e mescola la violenza delle immagini documentaristiche con la finzione. Leggi la nostra recensione.
Premio attore femminile
Mikey Madison dentro Anora di Sean Baker
Pazzo. L’attrice fa esplodere tutti i contatori dall’inizio alla fine del film, allucinando sia per la felicità sexy da vendere e negoziare all’inizio, sia per la rabbia opposta per non aver perso tutto.
Premio attore maschile
Barry Keoghan dentro Uccello
Istinto sospeso. Abituato ai ruoli di un ragazzino strano, l’irlandese dal passato difficile e dal gioco istintivo incarna un padre disordinato e amorevole in Uccello di Andrea Arnold. Leggi il nostro ritratto.
Premio per la sceneggiatura
L’apprendista di Ali Abbasi
Il mentore del poker di Trump. Il cineasta danese-iraniano accende la concorrenza con la storia ben realizzata dell’incontro tra il futuro presidente degli Stati Uniti e il solforoso avvocato Roy Cohn, che gli insegnerà tutti i suoi trucchi e lo renderà la creatura che conosciamo. Leggi la nostra recensione.
Premio per i giovani rivelazioni, ragazzi
Mallory Wanecque e Malik Frikah Adoro, uff di Gilles Lellouche
Passione magica. Lei nei panni della liceale chiacchierona, figlia di un riparatore televisivo, orfana di madre, lui nei panni del figlio dello scaricatore di porto, turbolento rampollo di una famiglia numerosa e abituato a cacciarsi nei guai fin da giovanissimo, i due i giovani attori mettono in ombra le star Adèle Exarchopoulos e François Civil. Leggi la nostra recensione.
Macchina fotografica dorata
Venti Dei di Louise Courvoisier
Prezzo speciale Giura. Ispirandosi al luogo e ai dintorni della sua infanzia, la giovane regista ha creato un primo film autentico e intelligente, che racconta l’ambiente agricolo, con due favolosi attori non professionisti. Leggi la nostra recensione.
In una certa prospettiva
Fluire di Gints Zilbalodis
Avventure nella terra dei ragazzi. Senza mai fare affidamento su una voce fuori campo o sul consueto antropomorfismo, il lungometraggio d’animazione del regista lettone, sugli animali che esplorano dopo un’alluvione, stupisce per la sua maestria e la sua altezza di visione. Leggi la nostra recensione.
Palma strana
Bambino di Marcelo Caetano legato con regine del dramma di Alexis Langlois
Papà, io sì. Solare e sensuale, il secondo film del brasiliano Marcelo Caetano racconta il rapporto tra un giovane delinquente e l’uomo maturo che lo prende sotto la sua protezione, tra sfruttamento e passione. Leggi la nostra recensione
Il pugno prodigio. Circondato da un cast formidabile, Alexis Langlois racconta dal futuro la storia d’amore tra due stelline completamente opposte l’una all’altra e, con questo primo lungometraggio camp e musicale, apporta un vero e proprio restyling al cinema francese. Leggi la nostra recensione.
Prezzo dell’impronta di carbonio
gran Tour di Miguel Gomes
Coloni irritanti. Sulle orme di una donna abbandonata che rintraccia il suo promesso funzionario pubblico in tutta l’Asia all’inizio del XX secolo, l’epopea ibrida del regista portoghese è un triste fallimento. Leggi la nostra recensione.
Premio dell’Unione Croutica
Megalopoli di Francis Ford Coppola
Ma cosa fa “Megalopoli”? Peplo retrofuturistico imbattibile e nebbioso, carico di vero fascino, l’ultimo film maousse di Francis Ford Coppola ci ha lasciato sbalorditi. Leggi la nostra recensione.
Il prezzo della corruzione
Partenope di Paolo Sorrentino
Palace, il tuo universo spietato. Il cineasta italiano torna per la settima volta in competizione con un’enorme macchina sulla vita dei ricchi e dei potenti, con l’estetica della pubblicità e cofinanziata da un grande stilista, inondandoci dell’idea che anche i benestanti hanno un’anima. Leggi la nostra recensione.
Il grande fascio d’oro
La sostanza di Coralie Fargeat
Invecchiare o morire. La regista francese si diverte con una commedia shock e cruenta sull’invecchiamento del corpo femminile, con Demi Moore protagonista del ritorno, che cerca di ritrovare la sua giovinezza grazie a un siero dagli effetti collaterali mostruosi. Leggi la nostra recensione.