Il film “Da Abdul a Leïla” vince il GP del Festival del Cinema Mediterraneo di Tetouan

Il film “Da Abdul a Leïla” vince il GP del Festival del Cinema Mediterraneo di Tetouan
Il film “Da Abdul a Leïla” vince il GP del Festival del Cinema Mediterraneo di Tetouan
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Il film “From Abdul to Leïla” della regista francese di origine irachena Leïla Albayati ha vinto sabato sera il Gran Premio della 29esima edizione del Festival del Cinema Mediterraneo di Tetouan (FCMT).

Il film francese racconta la storia di Leïla, una giovane artista di origine irachena che ha perso la memoria in seguito a un incidente, e che intraprende, spinta da un’irresistibile voglia di vivere, un viaggio alla riscoperta delle sue radici e alla scoperta della sua famiglia, imparando l’arabo lingua, traducendo le poesie del padre in esilio e approfondendo la storia della Guerra del Golfo.

Il premio per l’opera prima è stato assegnato al film “Mio padre non è morto” del regista marocchino Adil El Fadili, mentre il premio della giuria “Mohammed Reggab” è stato assegnato alla regista spagnola Marta Lallana per il suo film “Mujeres”, e il premio per la sceneggiatura è andato al regista turco Cemil Agacikoglu per il suo film “The Reeds”.

La giuria ha assegnato il premio per l’interpretazione maschile all’attore turco Faruk Ozge per il suo ruolo nel film turco “Faruk” della regista Asli Ozge, mentre il premio per l’interpretazione femminile è stato assegnato all’attrice marocchina Anissa Lanaya per il suo ruolo nel film “Diary “del regista Mohammed Chrif Tribak.

Quanto al premio della critica “Mustapha Mesnaoui”, è stato vinto dal film turco “Faruk”, mentre il film italiano “Disco boy” del regista Giacomo Abbruzzese ha ricevuto una menzione speciale.

La cerimonia di chiusura, avvenuta alla presenza del governatore della provincia di Tetouan Abderrazzak Mansouri, di funzionari locali e personalità del mondo della cultura e delle arti, è stata caratterizzata dalla consegna di un premio speciale al regista marocchino Faouzi Bensaidi, e la proiezione del documentario “La madre di tutte le bugie” della regista marocchina Asmae El Moudir.

Oltre ai film premiati, questa edizione si è distinta per la partecipazione del film palestinese “A House in Jerusalem” del regista Muayad Alayan, e del film “Fonissa” della regista greca Eva Nathena, oltre ai film italiani” La Bella estate” della regista Laura Luchetti e “Pure unkown” dei registi italiani Mattia Colombo e Valentina Cocogna, oltre al film spagnolo “O Corno, una storia di donne” dello spagnolo Jaione Camborda.

Il festival è stato caratterizzato anche da incontri sui temi “Il cinema marocchino oggi: nuovi respiri, nuove traiettorie” e “Testare Eric Rohmer?”, che hanno riunito ricercatori, accademici, critici, registi e attori.

Il programma di formazione “Professionisti del cinema a Tetouan”, divenuto una tradizione annuale del festival, ha permesso a giovani creatori con progetti cinematografici di incontrare registi e produttori, per cercare l’opportunità di portare a compimento i loro film, oltre all’organizzazione di un concorso di sceneggiatura, in cui 12 sceneggiature hanno gareggiato dopo che la direzione del festival ne ha ricevute 175.

Questa edizione è stata scandita anche dall’organizzazione di proiezioni fuori dalle sale cinematografiche, con la presentazione dei film marocchini “Pour Leïla” di Faouzi Bensaidi e “À ta voix” di Nabil Ayouch, a beneficio dei detenuti del carcere locale di Tetouan, la presentazione di tre film di animazione per bambini, l’organizzazione di laboratori didattici per studenti e docenti delle istituzioni scolastiche, nonché altri per studenti universitari su tematiche artistiche e tecniche di attualità.

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