creatività e diversità nella lista della 29esima edizione

creatività e diversità nella lista della 29esima edizione
creatività e diversità nella lista della 29esima edizione
-
IL Festival del Cinema Mediterraneo di Tetouan (FCMT), che si è svolto dal 27 aprile al 4 maggio, ha recentemente rivelato i suoi premi, mettendo in risalto film eminenti e talenti emergenti. Il Gran Premio “Tamouda” è stato assegnato al documentario “D’Abdul à Leïla” di Leila Albayaty (Germania, Belgio, Qatar, Arabia Saudita). La giuria è rimasta colpita dal coraggio, dalla ricchezza e dalla magia del linguaggio cinematografico di questo film, oltre al suo eccezionale potere di creare un dialogo che unisce l’intimità e la profondità della storia. Il regista ha impiegato 8 anni per completare questo film. Dopo un’amnesia causata da un incidente, Leïla, giovane artista francese di origine irachena, ricostruisce la sua storia avvicinandosi alla sua famiglia e approfondendo le sue radici. Ha imparato l’arabo, ha eseguito le poesie del padre iracheno in esilio e si è immersa nella storia della Guerra del Golfo in Iraq. È l’odissea di una donna che canta la sua storia per reinventarsi, spinta da un’irrefrenabile voglia di vivere. In questa ventinovesima edizione si sono distinti anche due film marocchini. “Mio padre non è morto” di Adil El Fadili ha vinto il Premio Azzeddine Meddour per l’opera prima. La giuria lo ha scelto perché “osa prendersi le libertà cinematografiche e trascinare lo spettatore in un mondo magico per raccontare meglio il tessuto sociale del suo Paese”. Da parte sua, “Diario Intimo” di Mohamed Chrif Tribak ha vinto il premio come migliore attrice grazie alla performance di Anissa Lanaya. L’attrice marocchina è stata scelta per “il suo talento e la sua freschezza nel film”. Il film ruota attorno alla relazione di due amanti di Larache negli anni ’80 e mette in luce gli ostacoli in una società conservatrice e spietata nei confronti delle relazioni al di fuori del matrimonio. Il Trofeo Attore Maschile è stato assegnato al turco Faruk Özge per la sua magistrale interpretazione davanti alla telecamera di sua figlia Asli Özge nella docu-fiction “Faruk”. Un’altra produzione turca si è distinta dalla giuria dell’FCMT 2024: “The Reeds” di Cemil Agacikoglu ha ricevuto il Premio per la Sceneggiatura. Scritto da Arzu Agacikoglu e Cemil Agacikoglu, questo film è ambientato in un villaggio dell’Anatolia ai piedi delle montagne. Racconta la storia della resistenza di un giovane, Ali, che lotta contro il dominio dei proprietari terrieri e delle bande locali mentre lotta per riconquistare l’amore e l’affetto di sua moglie.

Inoltre, il Premio Mohamed Reggab, Premio Speciale della Giuria, viene assegnato al lungometraggio spagnolo “Muyeres” di Marta Lallana. La giuria ha descritto questo film come poetico, dove il suono diventa immagine.

A “Muyeres” un uomo abbandona tutto e va in montagna per preservare la cultura e la musica delle donne anziane che vivono lì. Il film esplora, con una sensibilità intrisa di poesia, questo territorio ancestrale, illuminato dalla luce della luna e del fuoco e intriso di leggende. Con il compositore e produttore Raül Refree protagonista e autore della colonna sonora, realtà e finzione si mescolano in un bianco e nero che cattura la bellezza delle montagne asturiane e la saggezza di tutti quei volti rugosi che, attraverso le canzoni e la musica, trasmettono secoli -vecchie tradizioni che le emergenze contemporanee rischiano di spegnere. La giuria del concorso ufficiale di lungometraggi presieduta dal regista, sceneggiatore e attore palestinese Elia Suleiman ha scelto di assegnare una menzione speciale al film “Pure Unknown” (Italia, Svizzera, Svezia). La giuria ha elogiato il duro lavoro esemplare dei cineasti Mattia Colombo e Valentina Cicogna per aver restituito l’identità di coloro che nei nostri tempi crudeli vengono gettati nell’oblio. “Ringraziamo i registi per averci fatto conoscere il loro film “La dottoressa Cristina Cattaneo”. Ogni notte, nella sala autopsia della dottoressa Cristina Cattaneo finiscono corpi senza nome, che lei chiama “Puri Sconosciuti”. run In questi giorni si tratta soprattutto di migranti, spiaggiati dal Mar Mediterraneo sulle coste italiane. Se tutti i diritti appartengono ai vivi, nulla viene lasciato ai morti. Cosa succede allora quando i morti perdono la loro identità? moltitudine, nessuno sembra preoccuparsi del proprio diritto alla dignità. Il ventinovesimo Festival del Cinema Mediterraneo di Tetouan è stato una celebrazione della diversità cinematografica e del talento artistico, mettendo in risalto film coinvolgenti e voci autentiche della regione del Mediterraneo.

-

PREV Qualcosa in più Artus realizza un’impresa estremamente rara al botteghino! – Notizie sul cinema
NEXT Julie Desprairies, artista associata a LUX, realizza un film a Valence-le-haut con gli abitanti del posto