Dovremmo scrivere “la chiave inglese” o “la chiave a brugola”?

Dovremmo scrivere “la chiave inglese” o “la chiave a brugola”?
Dovremmo scrivere “la chiave inglese” o “la chiave a brugola”?
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Adesso ci sono giornate mondiali per tutto. Ebbene immaginate, amici delle parole, che il fai da te si sta avvicinando a grandi passi! Sei pratico? Ad essere onesti, nel momento in cui metto piede in un negozio di bricolage, non posso fare a meno di sbadigliare: è vero!

Un riflesso. Insomma, non mi interessa affatto. Ma mi sono appena trasferito e all’improvviso mi trovo di fronte a un sacco di vocaboli sconosciuti… e quando il fai da te diventa vocabolario, questo mi interessa!

Ad esempio, quando un amico venuto a dare una mano chiede una “chiave di lana”. Controllando con discrezione su Internet, per non sembrare stupidi, come potrebbe essere questo strumento dallo strano nome, Ho scoperto un’ortografia inaspettata… non è una chiave di lana, come lavorare la lana – lo ammetto, un po’ lo sospettavo.

La chiave a brugola inventata nel 1943

È una chiave a brugola, un nome proprio, quello dell’azienda americana che ha inventato questa chiave nel 1943. (Se sei ignorante come me, ti farò vedere come appare digitando la parola su Internet. Vedrai che conosci l’animale.)

Insomma, eccomi immersa nelle parole del fai da te, che a volte risultano molto misteriose, a pensarci bene. Allora perché la chiave inglese è inglese? Beh, semplicemente perché è stato inventato da un inglese all’inizio del XIX secolo. In inglese, inoltre, non si chiama Monkey Wrench, ma Monkey Wrench, in riferimento al nome del suo inventore, Charles Moncky.

Sega a mano, sega egoista?

Ah, ho colto l’occasione per verificare il perché del nome del Sega a mano assomiglia tantissimo all’aggettivo egocentrico. Beh, non è un caso: Sega a manoCOME egocentricoderiva dal latino “io”, egosemplicemente perché la usiamo da soli, questa piccola sega, al contrario di queste grandi seghe che richiedono due grossi taglialegna in camicia a quadretti per funzionare.

E la parola “fai da te”? Da dove viene ? Il bricolage è un bambino, nella scala della storia del linguaggio: non ha ancora 100 anni. Ma discende da un termine molto più antico, bricole, arrivato in francese già nel XIV secolo, e che non indovinerete mai…

Una piccola cosa oggi è una piccola cosa, ma originariamente la parola deriva dall’italiano briccola che designa una cosa grossa e pericolosa, la prima macchina da guerra, appunto: una catapulta! Questo significato andò in disuso nello stesso momento in cui la macchina diventò obsoleta, durante il Rinascimento, e il ritocco si evolse gradualmente verso l’idea di “sistemare ingegnosamente qualcosa”.

Forza, amanti delle parole, vi restano pochi giorni per ripassare tutto questo vocabolario giusto per essere pronti al DIY Day: è il 24 maggio!

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