Musica: focus sull’orchestra della Cour Royale dei fratelli Andzoua

Musica: focus sull’orchestra della Cour Royale dei fratelli Andzoua
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Nati a Dzogo, un piccolo villaggio nel distretto di Okoyo, Huguette e Ghyslain Andzoua provengono da un padre che era musicista-tenore del repertorio Olamah, canti e musiche tradizionali, una delle identità del dipartimento della Cuvette-Ouest.

Fu all’età di 8 anni per la sorella e di 5 per il fratello che emigrarono con i genitori a Brazzaville. La scoperta della capitale e dei suoi fattori di adattamento metterà a dura prova i due ragazzi. I due giovani però traevano le loro radici dalla professione artistica del padre. Ben presto, la sorella e il fratello si distinguono per i loro canti tipici, sempre in duetto, e soprattutto per le loro composizioni singolari che testimoniano un comprovato ancoraggio dei vari aspetti della cultura e della lingua, Tégué, attraverso i suoi miti, i suoi costumi e le sue immaginazioni. Nel 2000, Ghyslain e Huguette si unirono al gruppo Amaya M’okini. “Questo è un passo necessario; mettiti alla prova, prima di decidere finalmente di camminare con le tue gambe,” hanno spiegato.

Successivamente, nel 2005, è stata creata l’orchestra tradizionale-moderna Cour Royale, con una nuova recluta nella famiglia, Judie Andzoua, la più giovane dei fratelli. E così, nel 2006, grazie all’aiuto di Maman Annick Aniniyo, hanno prodotto un primo album su cassetta intitolato Ndzila Adouma. Poiché il successo è relativo, lavorano per affinare ulteriormente la loro arte. Il loro secondo album su cassetta, Il bene illecitoche conferma il loro talento, è prodotto dal loro defunto padre Paul Andzoua.

Le due sorelle e il fratello diventano essenziali nell’ambito della musica che attinge alle tradizioni congolesi. Ma la crisi che attraversa il Congo porta naturalmente con sé le sue conseguenze che colpiscono duramente questo giovane gruppo musicale. Alcuni dei loro progetti falliscono. Poi, con abnegazione e non senza difficoltà, è apparso un terzo album: Edzouma nguendzie. Nonostante il grande successo di questo album, molti strumentisti abbandonarono il gruppo. Nel frattempo è avvenuta anche la morte del padre, sostegno e consigliere. Un duro colpo per il gruppo che cade a mezz’asta. D’ora in poi, ognuno cercherà la propria sopravvivenza. A ciò si aggiunge la mancanza di strumenti, costringendo il gruppo ad affittarli per concerti e anche per prove.

Durante questo periodo di incertezza, il poeta Gabriel Mwènè Okoundji si imbatté per caso nelle loro composizioni, in Francia, e ascoltò più e più volte le loro canzoni. Sedotto dall’originalità dei ritmi e dall’armonia musicale, cerca di conoscere questo gruppo. Grazie a Hugues Ondaye del Fespam, è riuscito ad ottenere i loro dettagli di contatto. Il dialogo risulta subito chiaro e fluido. La semplicità degli artisti colpisce il poeta.

Nel 2023, mentre era in vacanza in Congo Brazzaville, conobbe questa orchestra al punto da invitarla a soggiornare nel suo villaggio Okondo. Da lì sono nati i progetti: co-registrazione del lavoro Kankini me mwoyi, per il quale il poeta ha arrangiato, diretto e prodotto il video. Insieme hanno realizzato altri progetti attualmente in corso. Ricordiamo che, fin dalla sua formazione, l’orchestra ha potuto contare sul talento dei musicisti: Abona, Lilo, Bobo, Saoudien, il compianto Arliche-dit-petit-Jeco, Ani Koko, Gabin, Epi, Sadam, Adia, Fiacre, Rostand , Laurica Andzoua, Baby tenerezza, Miche, Colonnello e Gradel.

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