Uno sguardo allo spettacolo, più che a un concerto, di Patrick Bruel

Uno sguardo allo spettacolo, più che a un concerto, di Patrick Bruel
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Lo Zénith era pieno (6.000 persone), questo 26 aprile, per la tappa di Clermont, la prima del tour Ne stiamo parlando. Più di un concerto. Uno spettacolo impressionante. Patrick Bruel, ancora più forte. Tornerà il 28 novembre in questa stessa stanza. E francamente dobbiamo dirlo comunque: lo adoriamo.

Questo posto dove balliamo, dove cantiamo, dove intendiamo Palestina e Israele, dove ci battiamo per la pace, dove sorridiamo con amore, dove ci immobilizziamo per un dolore condiviso, dove ci scontriamo con la vita nella sua forma peggiore, migliore e magnifica. , dove rimaniamo stupiti dalla poesia digitale di una scenografia assolutamente folle – il palco come uno schermo omnidirezionale, una cataratta di luci -, dove ci rifugiamo per la durata di una sessione acustica durante la quale cantiamo la Ti dimenticherai di me di Larusso è qualcosa di delizioso quanto normale, dove si legge ancora una volta Missak Manouchian, dal luogo dei grandi uomini…

Archi-pieno

Questo luogo dove si passa da un’emozione all’altra, in una sorta di sincera scissione, è stato lo Zénith d’Auvergne, questo venerdì 26 aprile sera. Archi-pieno. 6.000 persone. Uno Zenith come quello di Nantes o di Caen e altrove, ma voler credere che sia stato anche migliore dell’altro ieri e peggiore di domani – in questo caso il 28 novembre, data del ritorno annunciato in questa stessa sala – fa parte del processi.

Titoli

Quindi ecco qua, Patrick Bruel era questo venerdì a Clermont. “Dal profondo del mio cuore, ti ringrazio per il tempo che mi doni. » Per lui è stato un viaggio di due ore e mezza, che ha offerto a questo pubblico di tifosi, in piedi fin dai primi secondi. Da Di nuovo Fino a L’ho fatto centinaia di volte Passando per Te lo dirò comunque al pianoforte solo e in mezzo al pubblico, Chi ha il diritto, Stufo di questa ragazza, Alzarsi, Origami, Strano, Al café des delices, Mossa!, Come va, Filo, eccetera. Diverse generazioni erano lì, tutte le parole sulle labbra, arrivando a quella che a volte assomiglia ad una comunione immensa e molto intensa. “Quello che sta accadendo durante questo tour è straordinario”, ha avvertito Patrick Bruel qualche giorno fa su queste stesse colonne. Straordinario, la parola è scelta.

Patrick Bruel: “quello che sta accadendo è straordinario”

Julien Dodon
Foto Richard Brunel

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