La fotografia emergente sotto i riflettori alla Galerie VU'

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IL Galleria VU' presenta, fino al 21 settembre, una mostra che mette in risalto le opere di cinque fotografi emergenti selezionati nell'ambito del Mentoring Fotografico del Fondo Régnier per la Creazione. Gli artisti Simone Arcache, Julie Charbonnier, Ofelia ama, Emeline Sauser e Stefano di Villars ha beneficiato di un supporto personalizzato per 9 mesi.

Simon Arcache: I figli di Bambara

Musicista qualificato, Simone Arcache era interessato ai Gnaoua, discendenti degli schiavi riconosciuti in Marocco per la loro pratica di trance musicali condotte durante i rituali. Tra la fotografia del sacro un tu quotidianoSimon Arcache si distingue per la sua totale padronanza di un bianco e nero dalla grana marcata, quasi arcaicoche crea una sensazione di atemporalità benvenuti per questo tipo di progetto.

Julie Charbonnier: Il velluto di rovi

Julie Charbonnier era interessato a ballerini con Il velluto dei roviun titolo molto bello per una serie molto bella. La sua fotografia, a colori e molto organicoruota ovviamente attorno alla questione di corpo e il suo rappresentazione dall'immagine; estetica di Julie Charbonnier è sincero, diretto. Senza artifici, le cose sono mostrate come sono, con l'aiuto di un aspetto fotografico di grande accuratezza.

© Julie Charbonnier / Mentoring Fonds Régnier – VU’

Ophélie Loubat: La cavità del nido

Ofelia ama ha creato un'opera toccante con La cavità del nidoQuesto progetto, sebbene documentariomantiene un approccio estetico assertivo. Si addentra nel vita quotidiana dei genitori singlecon quattro storie distinte incarnate da quattro famiglie. Si può solo immaginare riservatezza che doveva essere condiviso per un simile approccio: ne risulta ritratti di grande bellezza.

© Ophélie Loubat / Mentoring Fonds Régnier – VU’

Émeline Sauser: Rifugi

IL ritratto occupa anche un posto centrale nell'opera diEmeline SauserAttraverso tre storie di ricostruzione, cattura il momento di il dopoquel momento in cui, dopo il trauma o la tristezza, il forza vitale prende il sopravvento. Le sue fotografie dimostrano un alta precisione per sondare i sentimenti umani, nel profondo, e questo con grande sensibilità.

Étienne de Villars: La terra dove il tempo è nudo

Presenza, assenza… Stefano di Villars ha già lavorato su questi temi con la sua prima pubblicazione, Su un sentiero silenziosoche riguardava la distruzione di una città di Marsiglia. È bianco e nero con un netto contrasto è questa volta al servizio di un viaggio, un viaggio che sembra senza meta; piuttosto un vagabondaggio.

Le persone, quando ci sono, le forme e il movimento costituiscono dipinti che ricordano quelle di Céline Croze o David Siodos. Tuttavia, Étienne Villars ha il suo stilee che la sua serie La terra dove il tempo è nudo ribadisce le sue qualità di fotografo e poeta dell’immagine.

Informazioni pratiche:
Il Mentoring Fotografico del Fondo Régnier per la Creazione con l'Agenzia VU'
Galleria VU'
Dal 12 al 21 settembre 2024
58 rue Saint-Lazare, 75009 Parigi
Dal mercoledì al venerdì dalle 12:30 alle 18:30, negli altri giorni su appuntamento.
Ingresso gratuito

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