CRONICO – La sospensione del direttore dell’Immacolata Concezione (Pau) “per aver minato la laicità” deve essere preoccupante. Con questa decisione, lo Stato sta oltrepassando il suo ruolo e obbedendo a ideologie che cercano di stabilire una nuova società senza passato.
Ricordiamo, solo pochi mesi fa, la campagna condotta contro il collegio Stanislas dalla stampa di sinistra. Dietro un dossier mal supportato, per non dire fuorviante, si trattava principalmente di rimproverare a questa istituzione educativa cattolica di essere cattolica, e ancora di più di eludere i meccanismi di indottrinamento spesso prescritti dall'Educazione Nazionale. Una sequenza simile si è appena aperta a Pau, con l'accusa rivolta a Christian Espeso, direttore dell'istituto dell'Immacolata Concezione, sospeso dalle sue funzioni per un periodo di tre anni – pur conservando il diritto di insegnare. È accusato di attacchi alla laicità, il che equivale ancora una volta a indignarsi che una scuola cattolica non sia completamente estranea alla religione che professa, pur facendolo entro i parametri prescritti dalla legge.
Ciò che è in gioco qui va ben oltre quella che potremmo definire una tolleranza traballante…
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