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Uno sguardo ai tempi moderni in cui l'assicurazione contro la disoccupazione era in gravi difficoltà

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Immagine tratta dal documentario “The Bahamas Effect” di Hélène Crouzillat. GLI ALCHIMISTI

L’OPINIONE DEL “MONDO” – DA VEDERE

Si dice che l'”effetto Bahamas” sia il misterioso fenomeno che spinge i disoccupati ad andare a prendere il sole ai tropici, con i soldi del fondo di assicurazione contro la disoccupazione. Considerando il punto di vista opposto al luogo comune, L'effetto Bahamasdi Hélène Crouzillat, è un'immersione senza maschera né boccaglio nei meandri dell'Unedic, che gestisce i diritti dei disoccupati in modo congiunto, nel quadro delle trattative tra datori di lavoro e sindacati dei dipendenti. Sotto la sua aria giocosa, questo documentario analizza le complesse questioni di un sistema che è diventato sempre più restrittivo nel corso delle riforme dalla fine degli anni '70.

L'ultima, che avrebbe dovuto entrare in vigore il 1È luglio, è stato annullato a causa dello scioglimento dell'Assemblea nazionale: il testo prevedeva di estendere ulteriormente l'orario di lavoro necessario per richiedere un'indennità e di accorciare il periodo di compensazione. Oggi, è accettato che un disoccupato su due non venga compensato.

Filati di lana colorati

Uno dei pezzi centrali del film è un'installazione che non sarebbe fuori posto in un centro d'arte o sul palcoscenico di un teatro. Su una parete piena di articoli di giornale e cifre, la regista fissa degli ingranaggi usando un cacciavite. Poi vi fa passare attraverso fili di lana di diversi colori, in modo da rendere comprensibile il flusso di entrate e uscite. C'è il filo rosso per i contributi previdenziali, che passano attraverso vari fondi prima di essere reindirizzati a Pôle emploi, che versa i soldi ai disoccupati.

Il filo nero simboleggia il CGS (contributo sociale generale), prelevato dalla busta paga, che mira ad ampliare il finanziamento della protezione sociale. Infine, il filo giallo segna la presenza di attori privati, entrati nel meccanismo acquistando debito (da Unedic), garantito dallo Stato, per poi investirlo sui mercati finanziari.

Questa pratica consente all'istituzione congiunta, in periodi di deficit, di indebitarsi sui mercati per assicurarsi i sussidi di disoccupazione. Ma a quale prezzo, si chiede il film? Le agenzie di rating stanno ora valutando la capacità di Unedic di onorare i suoi rimborsi. In effetti, la pressione sui risparmi non aumenterà? Il regista tira i fili, e qui appare un quadro dei “tempi moderni” dell'assicurazione contro la disoccupazione nello stile di Chaplin.

Vediamo anche Hélène Crouzillat che tenta, invano, di intervistare un ex direttore dell'Unedic al termine di una trattativa. Altri esperti hanno accettato di parlare, Denis Gravouil, della CGT, Mathieu Grégoire, sociologo, Rose-Marie Péchallat, in pensione di Pôle emploi, ecc.

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