Tadej Pogacar vince il quarto Giro di Lombardia consecutivo, il suo 25esimo successo stagionale

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Lo sloveno Tadej Pogacar sul podio della 118esima edizione del Giro di Lombardia, a Como, il 12 ottobre 2024. MARCO BERTORELLO/AFP

Quando arriva il momento di fare il punto, l’osservazione è chiara. Nel 2024 niente o quasi ha tenuto testa a Tadej Pogacar. Le parole del francese David Gaudu, prima della partenza del Giro di Lombardia, sabato 12 ottobre, hanno riassunto perfettamente la situazione: “Sappiamo che al via c’è Tadej. Penso che il 99% delle squadre pensi che vincerà. Anche noi. » Difficile imputare al corridore del Groupama-FDJ questo disfattismo.

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Perché la maglia iridata appena indossata del campione del mondo non ha davvero destabilizzato il 26enne sloveno. Quel che è peggio, il suo nuovo status gli dà una carica di fiducia, anche se non del tutto necessaria. La sua vittoria in solitaria al Tour d’Emilie, una settimana prima, lo ha dimostrato. L’esito della gara di sabato nel nord Italia non ha lasciato spazio a dubbi. Come poteva sfuggirgli l’ultimo monumento della stagione ciclistica, di cui è stato detentore del triplo titolo e il cui percorso sembrava disegnato apposta per lui?

Non è stata quindi una grande sorpresa che le migliaia di spettatori riuniti a Como abbiano visto Tadej Pogacar correre tutto solo intorno alle 16,45, per tagliare in testa il traguardo, inserendo così il suo nome negli annali della manifestazione come quello dei locali. la leggenda Fausto Coppi, l’unico uomo ad aver ottenuto quattro vittorie consecutive prima di lui “classico delle foglie morte”. Alzando le braccia anche in questa stagione, “Pogi” ha eguagliato anche il record di un altro transalpino, il velocista Alessandro Petacchi, e i suoi 25 successi in un anno, nel 2005 – altri hanno fatto meglio, ma non nel XXIe secolo.

Una tripletta prestigiosa

Per quest’ultimo giro il leader del team UAE Emirates aveva pianificato tutto e il piano si è svolto senza intoppi: un attacco a 48 chilometri dal traguardo, nella salita del passo Sormano, principale difficoltà della giornata. Nessuno poteva seguirlo. Il belga Remco Evenepoel, annunciato come il suo più serio rivale, ha provato a inseguirlo… senza mai riuscire a raggiungerlo. Il 24enne campione olimpico finisce 2ea 3 minuti e 16 secondi. Completa il podio l’italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek) con il tempo di 4’34’. Due francesi finiscono nella top 10: Pavel Sivakov, 6eanche lui a 4 min 34 s e David Gaudu, 9ealle 4:58.

Tadej Pogacar conclude quindi la sua stagione come l’aveva iniziata con una vittoria, in Italia. Ma se il giovane era già abituato alle vittorie, la sua stagione 2024 resterà eccezionale. Perché l’orco sloveno è entrato nella ristrettissima cerchia di corridori che nello stesso anno hanno vinto il Giro (con quasi dieci minuti di vantaggio sul secondo classificato, il colombiano Daniel Felipe Martinez, e sei vittorie di tappa), il Tour de France (con più di sei minuti di vantaggio sul danese Jonas Vingegaard e, ancora, sei vittorie di tappa) e il campionato del mondo su strada, al termine di un raid in solitaria di 100 chilometri. Prima di lui, due uomini erano riusciti a realizzare un’impresa del genere: il “Cannibale” belga Eddy Merckx (1974) e l’irlandese Stephen Roche (1987).

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Una tripletta prestigiosa che farebbe quasi dimenticare che il giovane candidato si era regalato, tra gli altri, anche la Strade Bianche e il monumento Liegi-Bastogne-Liegi in primavera! “Penso che quest’anno Tadej non sia normale”ha detto Remco Evenepoel all’arrivo ai Mondiali di Zurigo (Svizzera), alla fine di settembre. L’opinione è divisa.

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