Gli atti di violenza contro i medici sono aumentati del 27% lo scorso anno

Gli atti di violenza contro i medici sono aumentati del 27% lo scorso anno
Gli atti di violenza contro i medici sono aumentati del 27% lo scorso anno
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L’Ordine dei medici mette in guardia in uno studio sull’“allarmante aumento della violenza” nei confronti degli operatori sanitari.

Secondo l’Osservatorio sulla Sicurezza dei Medici 2023, la violenza contro i professionisti è aumentata del 27% rispetto al 2022.

I medici di medicina generale sono i più colpiti e vengono segnalate la maggior parte delle minacce e degli attacchi verbali.

Sempre più medici attaccavano. Questa è la conclusione dello studio realizzato dall’Ordine dei Medici, in collaborazione con Ipsos e pubblicato martedì 8 ottobre. Secondo l’Osservatorio per la Sicurezza dei Medici, la violenza contro questi operatori sanitari è aumentata del 27% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Sulla base delle segnalazioni di incidenti e attacchi segnalati ai consigli dipartimentali dell’Ordine, nel 2023 sono stati registrati 1.581 casi, rispetto ai 1.244 del 2022.

Medici di base in prima linea

Tra gli operatori sanitari interessati, la stragrande maggioranza sono medici di medicina generale (64%). Tra gli altri specialisti più colpiti da questa violenza, il 3% sono psichiatri, il 2% sono oculisti o medici del lavoro. Le donne sono più vittime di violenza poiché rappresentano il 56% dei medici vittime, una percentuale simile nel 2022, mentre la professione conta tanti uomini quanto donne. Il 66% dei medici delle vittime disponeva anche di una segreteria.

Nel 73% dei casi sono stati denunciati attacchi verbali o minacce. L’8% di essi arriva fino all’aggressione fisica e l’8% delle violenze corrisponde a furto o tentato furto. Più di un terzo di questi incidenti sono collegati a “reclamo relativo al supporto” (38%). Segui A “rifiuto della prescrizione” (19%), uno “falsificazione di documenti” (ordine, certificato, 12%) e a “Tempo di attesa considerato eccessivo” (10%).

Violenza soprattutto nelle aree urbane

Per quanto riguarda il profilo dell’aggressore, nel 62% dei casi si tratta direttamente del paziente, anche se l’accompagnatore può aggredire anche il medico. In questa categoria rientra il 16% dei casi denunciati all’Ordine dei Medici.

Secondo le statistiche riportate nello studio, i dipartimenti più colpiti da tali incidenti sono le Bocche del Rodano e il Nord. Questi due territori hanno registrato ciascuno 168 casi di violenza, molto più della Gironda, il terzo dipartimento più colpito, con 75 casi. Quasi il 54% degli incidenti avviene nelle aree urbane e nei centri urbani, mentre un quarto (24%) avviene nelle zone rurali dove la quota di incidenti aumenta di anno in anno (21% nel 2022).

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Queste statistiche si basano su incidenti dichiarati e potrebbero essere molto più importanti, suggerisce il dottor Jean-Jacques Avrane, coordinatore dell’Osservatorio sulla sicurezza. Di fronte a questo aumento, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Medici ha lanciato un appello alle autorità pubbliche “rafforzare la tutela dei caregiver” mentre i medici sono fortemente incoraggiati a segnalare eventuali incidenti. Un sistema di ascolto e di sostegno è stato messo in atto anche all’interno di tutti i Consigli dipartimentali dell’Ordine.


Aurélie LOEK

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