La petizione gode di un sostegno trasversale, rileva Pro Suisse. Il 17 aprile, in seduta straordinaria, il Consiglio nazionale ha già accolto una mozione dell’UDC con la quale si chiede che le Camere federali possano decidere nel caso in cui il Consiglio federale intenda firmare l’accordo, ricorda Pro Suisse.
“Neutralizzare le voci critiche”
Il progetto di accordo dell’OMS sulle epidemie “contiene molti elementi discutibili, come ad esempio l’obbligo imposto agli Stati firmatari di influenzare il dibattito pubblico, di neutralizzare le voci critiche e di combattere informazioni presumibilmente false o fuorvianti o addirittura la disinformazione”, preoccupa Pro Suisse.
“Le opinioni critiche sono importanti in una democrazia. È pericoloso lasciare che siano le autorità a decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato”, ha osservato nel comunicato stampa il consigliere nazionale Franz Grüter (UDC/LU).
L’accordo metterebbe inoltre in cortocircuito alcune competenze cantonali e comunali in materia sanitaria, ritiene Pro Suisse. L’organizzazione si era espressa in precedenza contro qualsiasi obbligo di certificato di vaccinazione e a favore del mantenimento dell’indipendenza del Paese in materia sanitaria. I negoziati sull’accordo dell’OMS sono ancora in corso tra i paesi membri e sono previsti fino a maggio, ha indicato dieci giorni fa al Parlamento il ministro della Sanità Élisabeth Baume-Schneider.
Berna deciderà se aderirvi o meno non appena se ne conoscerà il contenuto definitivo. La Confederazione valuterà inoltre se l’accordo debba essere sottoposto all’approvazione del Parlamento, cosa che è probabile, ha aggiunto.
