Bagnères-de-Luchon. Cessione dell’Era Caso: le voci di chi è “contro”

Bagnères-de-Luchon. Cessione dell’Era Caso: le voci di chi è “contro”
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l’essenziale
Si sono levate voci di rammarico per la votazione di trasferimento dell’autorizzazione a gestire la casa di cura Era Caso dal Comune a Edenis.

Il trasferimento della gestione della casa di cura Era Caso all’associazione Edenis, il cui protocollo d’intesa è stato votato lunedì sera in consiglio comunale (vedi la nostra edizione di giovedì), non è unanime. Dipendenti, in primis, che si sono espressi “contro” per ben due volte, nel comitato sociale territoriale. “Crediamo che il servizio pubblico sia indebolito, ancora una volta, conferma Bruno Dellerie, rappresentante del personale della sezione sindacale CGT. Siamo preoccupati per la situazione del personale e ci chiediamo perché abbiamo avuto un solo acquirente, Edenis. Perché non girare al servizio civile dell’ospedale? È stato creato un comitato direttivo, ma perché non siamo associati? Le trattative devono durare diverse settimane per essere concluse. E poi dobbiamo mettere in discussione anche l’atteggiamento di Edenis. Nonostante il loro status associativo, non dobbiamo esserlo sbagliamo, sono venuti per fare soldi, non sono filantropi, ci ricorda che Era Caso accoglie gli anziani della nostra valle!” Contro anche l’opposizione comunale. Catherine Peyge, nel corso del consiglio comunale di lunedì, si è espressa a lungo, senza mezzi termini, riguardo alla gestione del sindaco di Luchon. “Dopo aver cercato, per più di un anno, di nascondere o minimizzare i danni causati dalla vostra gestione, ci avete riuniti oggi per spiegarci che la vendita di Era Caso è inevitabile e che non possiamo in nessun caso evitarla, a meno che non si voglia chiudere l’istituto in modo puro e semplice”, riassume l’eletto dell’opposizione. Credi che Era Caso avrebbe attraversato le diverse ondate del Covid 19 senza che alcun decesso fosse attribuito a questa pandemia se la situazione fosse stata così catastrofica, se la sua gestione fosse stata in declino? Si vuole sostenere l’idea che il Comune non abbia le competenze per gestire il bilancio, il personale, gli investimenti. Insomma, i dipendenti pubblici sono incapaci, e tutta la gestione dovrebbe essere affidata a persone competenti, quindi, secondo voi, al settore privato! Dove dirigerà domani la sua determinazione a favore della gestione privata? Al CCAS? Al Centro Ippico? Ai parchi e ai giardini?” Da parte sua, Michèle Cau, ha voluto elencare tutti i lavori di adeguamento realizzati sotto il mandato di Louis Ferré. “Non posso permettervi di dire che non è stato fatto nulla, conclude il prescelto. Abbiamo cambiato la caldaia, gli infissi, fatto le recinzioni, asfaltato…” L’opposizione si è anche arrabbiata per il fatto che il municipio non ha completato una pratica di sovvenzione, nel 2021, durante il Ségur de la santé, che avrebbe, secondo lei, potuto portare fino a 800.000 euro alla casa di cura “Non siamo stati in grado di rispondere”, conferma Eric Azémar “Vedo che non avete fatto molto” conclude Catherine Peyge.

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