Covid-19: la terribile sorte di un paziente affetto da una “super variante” che ha battuto un triste record

Covid-19: la terribile sorte di un paziente affetto da una “super variante” che ha battuto un triste record
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A presentarlo sarà Magda Vergouwe, studentessa di medicina presso il Centro medico universitario di AmsterdamUn caso insolito di infezione al congresso mondiale della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ESCMID) che si terrà questo mese, ha riferito Il Sole. “La durata dell’infezione in questo caso è estrema“, lei disse. “Le infezioni prolungate nei pazienti immunocompromessi sono molto più comuni che nella popolazione generale. Questo caso evidenzia il rischio di infezioni persistenti e la possibile comparsa di varianti uniche del virus a causa dell’ampia evoluzione su un lungo periodo.

Con 613 giorni di infezione, l’uomo di Amsterdam diventa paziente COVID-19 periodo più lungo mai documentato. Nel 2022, un paziente londinese di 59 anni deteneva questo triste record con 505 giorni di infezione prima della guarigione.

“Super varianti”: una minaccia da non sottovalutare

L’infezione record dell’uomo di Amsterdam ha avuto un’altra conseguenza notevole: la creazione di una nuova variante del virus COVID-19. Infatti, la continua presenza del virus nel suo corpo gli ha permesso di mutare ripetutamente, dando origine ad una variante unica che gli scienziati hanno soprannominato “variante super“. Fortunatamente, non è stata rilevata alcuna trasmissione di questa variante. La comparsa delle varianti COVID-19 lo è un fenomeno comune, già osservato durante la pandemia. Il virus muta naturalmente nel tempo e alcune di queste mutazioni possono causare la comparsa del virus nuove caratteristicherendendolo più contagioso o più resistente ai vaccini.

Fortunatamente, la maggior parte delle varianti osservate finora non erano più pericolosi del virus originale. La variante Delta, ad esempio, che ha dominato l’epidemia nel 2021, è risultata più contagiosa dei ceppi precedenti, ma i vaccini sono rimasti efficaci contro le forme gravi della malattia. Tuttavia, l’emergere di varianti in grado di resistere ai vari vaccini sviluppati rimane motivo di preoccupazione per gli scienziati. Questo è anche il motivo monitoraggio delle varianti e continuazione della ricerca sui vaccini rimangono priorità fondamentali nella lotta contro il Covid-19.

COVID-19: le persone immunocompromesse molto più fragili

Anche se la pandemia sembra essersi calmata per la popolazione generale, le persone immunocompromesse rimangono particolarmente vulnerabili al COVID-19. Il loro debole sistema immunitario fatica a combattere il virus, che può portare a infezioni croniche e talvolta all’emergere di varianti preoccupanti.

Ecco perché la vaccinazione contro il Covid-19 resta fondamentale per queste persone a rischio. In Francia, ad esempio, il sistema sanitario continua a somministrare dosi regolari di vaccino ai pazienti immunocompromessi. Recentemente è stata lanciata anche una nuova campagna di vaccinazione.

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