Michel Pothin ricorda le riprese di “Merci la Vie” del compianto Bertrand Blier, girate nella stazione dismessa di Lapanouse-de-Cernon.
“Lo abbiamo visto fare, dirigere, era un ragazzo molto serio, molto professionale, era ovvio.” Alésien Michel Pothin ricorda il cineasta Bertrand Blier, scomparso questo martedì all’età di 85 anni, per aver preso parte alle riprese di Grazie Vitanella vecchia stazione di Lapanouse-de-Cernon.
Michel Pothin ha lavorato per dieci anni al treno a vapore delle Cévennes. All’inizio degli anni ’90, il treno che ancora corre tra Anduze e Saint-Jean-du-Gard, viene spesso utilizzato per riprese cinematografiche o per film pubblicitari. Che si tratti del treno a vapore o di altri vecchi modelli.
In quest’anno 1990, Bertrand Blier si rivolge alla piccola società Gard e Michel, con due colleghi, prende la ferrovia in direzione del Sud Aveyron al comando di un’automotrice Renault VH, soprannominata l’Irochese per il suo disegno che sembra disegnare uno stemma all’estremità anteriore. “Questa linea ferroviaria che passava per Le Vigan era già in disuso da molto tempo ma le diramazioni erano ancora lì. Avevamo richiesto tantissime autorizzazioni per viaggiare con il nostro treno”.
Una replica dell’interno della stazione
Il film segue le incredibili avventure di due giovani ragazze, interpretate da due attrici esordienti, Charlotte Gainsbourg e Anouk Grinberg. Il cast è impressionante, da Trintignant a Jean Carmet, passando per Michel Blanc, Annie Girardot e Depardieu.
Michel Pothin ricorda la bella atmosfera e le grandi tavolate amichevoli sul luogo delle riprese a Lapanouse-de-Cernon, con Depardieu che aveva il suo chef.
Arrivo da Anduze in treno
Accanto era stata costruita una replica dell’interno della stazione. “Ricordo che la guardia di sicurezza che seguiva le riprese aveva una 2CV e che l’abbiamo presa in prestito a Jean Carmet per andare a comprare da bere…” Michel è quindi un giovane di 25 anni e si diverte a osservare tutta la grande macchina di una ripresa. “Il treno doveva essere attaccato da un aereo, avevano piazzato dell’esplosivo sulla zavorra”.
Nell’ambito del progetto di ampliamento del campo del Larzac, la stazione e il binario avevano ripreso interesse agli occhi dell’esercito che, alla fine, dovette abbandonarli. Il sito è tornato in vita con lo sviluppo della bici su rotaia negli anni 2000. Ma per Michel Pothin resta il ricordo di essere arrivato da Anduze ai comandi del “suo” treno per il piacere e l’ambizione di un grande regista di cinema.