Costa-Gavras e la Cinémathèque fanno il loro mea culpa dopo la cancellazione della proiezione di “Ultimo tango a Parigi”

Costa-Gavras e la Cinémathèque fanno il loro mea culpa dopo la cancellazione della proiezione di “Ultimo tango a Parigi”
Costa-Gavras e la Cinémathèque fanno il loro mea culpa dopo la cancellazione della proiezione di “Ultimo tango a Parigi”
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I direttori della Cinémathèque française hanno fatto un mea culpa, giovedì 16 gennaio, davanti alla commissione parlamentare sulla violenza sessuale, per non aver contestualizzato la proiezione del Ultimo tango a Parigifinalmente cancellato.

Lo scorso dicembre, la proiezione di questo film del 1972 di Bernardo Bertolucci, che includeva una scena di stupro girata senza il consenso dell’attrice Maria Schneider, era stata cancellata ventiquattr’ore prima, ufficialmente per motivi di sicurezza, di fronte alla protesta pubblica. associazioni femministe.

La programmazione di questo film senza contesto “ha suscitato un numero considerevole di reazioni”ha riconosciuto all’Assemblea Nazionale il cineasta e presidente della Cinémathèque Costa-Gavras, davanti alla commissione sulla violenza commessa nel settore artistico e dei media.

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“Una lezione per il futuro”

“Il nostro desiderio era tutt’altro che provocatorio, era presentare un’opera importante con un attore leggendario”Marlon Brando, ha aggiunto. “Il film avrebbe dovuto essere oggetto di una presentazione di proiezione molto dettagliata e approfondita, perché [il a eu] gravi conseguenze, indiscutibilmente, sulla vita di Maria Schneider”ha continuato.

“Mi assumo la responsabilità di questo rifiuto” contestualizzare, ha aggiunto. “Mi dispiace profondamente che non avessimo pensato di accompagnare la presentazione del film con uno specialista. (…) Questa è una lezione per il futuro. »

Intervistati, anche il direttore generale della Cinémathèque, Frédéric Bonnaud, e il suo programmatore, Jean-François Rauger, hanno condiviso questo mea culpa, ma hanno anche cercato di difendere la posizione della Cinémathèque, molto criticata dalle femministe su questi temi.

Il signor Bonnaud ha annunciato che il consiglio di amministrazione della Cinémathèque ha appena deciso di farlo “tenere maggiormente conto, nel presentare alcuni film, della luce retrospettiva gettata su queste opere dal passare del tempo, dall’evoluzione della società e dal rispetto dovuto alle vittime”.

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Il mondo con l’AFP

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