uno spettacolare periodo mite segue un bianco Natale

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Scossa meteorologica

Da -33° a 8°: al bianco Natale segue una spettacolare ondata di caldo

Dopo una notte particolarmente fredda da venerdì a sabato, la Svizzera ha vissuto un po’ di “caldo”. La differenza più evidente è stata notata nella Vallée de Joux.

Pubblicato oggi alle 17:02

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In breve:
  • Un fronte caldo si è abbattuto sulle Alpi tra sabato e domenica.
  • Sebbene un periodo così mite non sia senza precedenti, le differenze misurate lo scorso fine settimana sono sorprendenti.
  • Dopo le festività natalizie diverse località di media quota hanno dovuto decidere di chiudere temporaneamente le loro piste da sci.
  • Il limite delle nevicate giocherà a yo-yo questa settimana.

Sabato i Combier hanno potuto togliersi le muffole: rinomata per le sue temperature siberiane in inverno, la Combe des Amburnex, molto vicina al Col du Marchairuz, ha attraversato due stagioni in meno di 24 ore. Sabato mattina si è registrata una temperatura fredda di -33°. Alle 17 il termometro segnava 2°. Il giorno successivo, 8,2°.

Pur essendo meno intenso che all’Amburnex, il fenomeno è stato particolarmente marcato lungo tutto l’arco alpino. A circa 3.000 metri di quota, sulle pendici del ghiacciaio dei Diablerets, la temperatura è passata dai -10° di sabato mattina agli 0° di poche ore dopo. A 1670 m, sul versante del Dôle, la colonnina di mercurio ha fatto un balzo da -5° a 6°, tra sabato e domenica. Ad Adelboden (BE) è stato misurato un picco di 14°.

“La notte tra venerdì e sabato è stata la più fredda dell’inverno in questa fase, anche in pianura dove si sono registrati -10°C”, spiega Vincent Devantay, meteorologo di Météonews. Sabato nel corso della giornata si è verificato un fronte caldo e il limite delle nevicate è salito a 2300, anche 2500 m sopra il livello del mare. In pianura in alcuni punti abbiamo guadagnato 15°. “Questo tipo di lieve incantesimo non è senza precedenti, ma tali deviazioni rimangono rare”, continua il meteorologo. In questo periodo siamo più abituati a vedere il limite dello 0° salire fino a 1500-2000 m, mentre domenica sfiorava i 3000”.

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Fusione accelerata

A questo improvviso aumento si aggiungono il foehn e l’elevata umidità dell’aria: “I fattori che hanno portato a un rapido scioglimento erano combinati”, spiega Vincent Devantay. A Moléson il manto nevoso ha perso 30 cm in 12 ore».

Dopo il successo di un Natale particolarmente biancole località di media montagna hanno subito il peso maggiore di questa inversione meteorologica. Nella Vallée de Joux il bollettino neve recita: “Impianti chiusi fino alla prossima nevicata, la pioggia e il clima mite hanno danneggiato le piste di sci alpino!” Anche altri hanno dovuto decidere di chiudere temporaneamente i loro impianti di risalita, come Rasses, Saint-Cergue e Moléson (FR).

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“Qui il manto nevoso non è stato risparmiato”, testimonia Gérald Gygli, presidente della cooperativa che gestisce gli impianti di risalita delle Pléiades. Abbiamo deciso di chiudere per salvare ciò che resta”. Per la piccola destinazione della Riviera, fortunatamente questo cambiamento arriva nel momento meno brutto: “Abbiamo potuto aprire durante le vacanze, ad eccezione di due giorni a Capodanno. Sabato eravamo stracolmi. Certo questo clima mite ci delude, ma non siamo affatto preoccupati”.

Tanto più che i fiocchi potrebbero ritornare rapidamente. “Nei prossimi giorni il limite delle nevicate sarà oscillante, ma per la fine della settimana ci aspettiamo nuovamente neve”, dice Martin Deburaux, direttore di Télé Villars-Gryon-Diablerets. Nonostante le temperature degli ultimi giorni stiamo sciando bene e i ritorni in località sono assicurati”.

Ritorno della neve a 2000 m

Nelle località di media quota monitoriamo il tempo, sperando nel ritorno della neve, ma Vincent Devantay resta cauto nelle sue previsioni. “Il culmine della mitezza è passato ed è seguito da un turbamento. Il limite delle nevicate scenderà a 1800 m, poi a 1200-1300 m nella notte da lunedì a martedì, per salire a 2000 m mercoledì, per poi scendere nel fine settimana. Sulle Alpi Vodesi e Vallese sopra i 2000 m è previsto uno strato fresco compreso tra 18 e 30 cm. Ma le precipitazioni saranno meno abbondanti alla fine della settimana”.

Il pericolo valanghe resta alto

Forti nevicate, seguite da un forte periodo mite, vento e un limite di pioggia-neve che suona come uno yo-yo: il cocktail meteorologico è esplosivo in montagna. Lunedì mattina l’arco alpino si tingeva di arancione, sulle mappe dell’SLF, l’istituto svizzero per lo studio della neve e delle valanghe, ossia di un pericolo “marcato”. La situazione è meno tesa rispetto al giorno prima: “La situazione evolve di giorno in giorno”, spiega Pierre Huguenin, capo della sezione vallesana dell’SLF. Il picco di pericolo indotto dal clima mite del fine settimana e dal foehn sembra ormai alle spalle. Nel corso della settimana sono previste ulteriori nevicate, ma non in quantità fenomenali: si parla dai 20 ai 30 cm, a seconda dei settori. Nei prossimi giorni le temperature saranno oscillanti e ci aspettiamo il ritorno di venti talvolta forti da ovest. Nonostante tutto dovremmo rimanere a un livello di pericolo 3, come attualmente”.

Entro Natale le carte dell’SLF erano diventate rosse, soprattutto a sud del Rodano, a causa delle abbondanti nevicate sui fragili strati inferiori. “Ma ora questi strati sono meglio sepolti e la situazione in questa regione si sta stabilizzando”.

>Carta della Svizzera con grado di pericolo valanghe, con zone arancioni e gialle, aggiornata il 6 gennaio 2025 alle 08:00.>
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David Genillard è giornalista nella rubrica Vaud & Régions dal 2007. Residente a Yverdon dal 2023, si occupa principalmente dell’attualità del Nord Vaud. Nel 2021 ha anche partecipato al lancio del settimanale Riviera-Chablais Votre Région, partner 24 ore su 24.Maggiori informazioni

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