“Ho scritto le prime dieci pagine di The Dreamers e da quel momento tutta la mia vita è cambiata”

“Ho scritto le prime dieci pagine di The Dreamers e da quel momento tutta la mia vita è cambiata”
“Ho scritto le prime dieci pagine di The Dreamers e da quel momento tutta la mia vita è cambiata”
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Isabelle Carré partecipa alla prima di Prodigioso alla Convenzione Pathé (Parigi, 12 novembre 2024).
Marc Piasecki/Getty Images

Vivendo vite diverse dalla propria, hanno bisogno
scrivere per ritrovare se stessi. Sette personalità evocano questo nuovo spazio di libertà e creazione. Per l’attrice, scrivere ha rappresentato un cambiamento nella sua vita.

“Avevo 27 anni quando finii il mio primo romanzo, La gabbiache non ho mai mostrato a nessuno… Anche se da giovane scrivevo tutti i giorni, ho smesso dopo i trent’anni, troppo preso dal cinema. In effetti, penso di aver trovato nella recitazione un altro luogo in cui esprimermi. Nel 2016 ho sentito una grande mancanza, quindi mi sono iscritta a un laboratorio di scrittura presso Gallimard. Ci sono andato ogni giovedì per tre mesi, e nel frattempo ho scritto le prime dieci pagine di Sognatori (Edizioni Grasset). Da quel momento in poi tutta la mia vita è cambiata.
Attualmente sto realizzando il mio primo lungometraggio (l’adattamento di Sognatori al cinema), io che non mi ero mai proiettato dall’altra parte della macchina da presa.

Soprattutto, non pensavo di avere il diritto di guidare una squadra, il che ovviamente solleva la questione del posto che le donne ancora oggi si danno nel mondo del lavoro. Ma perché hai aspettato così tanto? Mi piace molto essere diretto da un regista, ma qui, trovare il mio linguaggio, cercare le mie parole, impostare il mio ritmo, creare il mio universo… Far sentire la mia voce mi ha permesso di cancellare tutte le frustrazioni provate quando sono diretto, come se il tracciamento la carta era finalmente al posto giusto sul disegno. Per quanto riguarda il cinema, ho acquisito forza, potere nella mia recitazione. Amo anche questa intimità, vicinanza, condivisa con il lettore, sia in libreria che a una fiera del libro. Non esiste la maschera dell’attrice, con il costume, il trucco.


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Il mio quarto libro è ancora caldo nella mia testa. Non vedo l’ora di tornare a farlo, di sedermi al bar oa casa, in un angolo del tavolo della cucina, cullata o meglio sballottata dal rumore dei miei tre figli. Ma il luogo in cui l’ispirazione mi arriva meglio è quando sono sul treno, con le cuffie addosso e la musica ripetitiva di Philip Glass. Ho l’impressione di annerire le pagine allo stesso ritmo delle carrozze sui binari… In questo momento sogno una Parigi-Marsiglia, un viaggio di andata e ritorno senza soste, giusto per riprendere in mano la penna…”

Il gioco dei seÉditions Grasset, 2022, è il terzo romanzo di Isabelle Carré.

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