L’attrice britannica ha criticato il regista franco-polacco per averla definita bugiarda nelle colonne di “Paris Match” nel 2019.
Da diversi anni lo accusa di averla violentata nella sua casa parigina negli anni ’80, quando lei aveva 16 anni.
In tribunale, l’avvocato dell’autrice di “Rosemary’s Baby” ha sottolineato il diritto alla libertà di espressione del suo cliente.
Nuova sconfitta legale per Charlotte Lewis. Mercoledì 4 dicembre l’attrice britannica, 57 anni, ha perso in appello la causa per diffamazione intentata contro il regista franco-polacco Roman Polanski. Quest’ultimo l’aveva definita bugiarda sulle colonne di Partita di Parigi nel 2019, quando lo accusò di stupro negli anni ’80. La Corte d’Appello di Parigi ha infatti”confermato il giudizio assunto” in primo grado, dopo aver visto il cineasta 91enne già assolto lo scorso maggio.
“Si tratta di una decisione molto discutibile perché offre a Roman Polanski una forma di licenza mediatica di uccidere.“, a réagi Me Benjamin Chouai, l’avocat de Charotte Lewis. “Ha il diritto di diffamare, di screditare, di denigrare, continuerà sicuramente a farlo contro Charlotte Lewis ma sicuramente anche contro altre donne“, ha aggiunto, non escludendo la possibilità che il cliente, assente all’udienza, possa decidere di ricorrere in Cassazione.
Durante una conferenza stampa a margine del Festival di Cannes nel 2010, Charlotte Lewis ha raccontato di essere stata aggredita sessualmente da Roman Polanski nella sua casa parigina nel 1983, quando aveva 16 anni, prima che lui la assumesse per recitare nel film. Pirati. All’epoca, l’entourage di quest’ultimo rispose riesumando un’intervista rilasciata nel 1999 al tabloid Notizie dal mondo in cui l’attrice diceva di aver sempre voluto essere”l’amante“del regista.
Intervistato nel 2019 da Partita di Parigi riguardo alle accuse contro di lui, il direttore di Chinatown et Il bambino di Rosemary rispose: “La prima qualità di un buon bugiardo è un’ottima memoria. Charlotte Lewis viene sempre citata nell’elenco dei miei accusatori senza mai sottolineare le sue contraddizioniCommenti che hanno spinto l’attrice a sporgere denuncia per diffamazione.
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Durante l’udienza davanti alla Corte d’Appello, l’avvocato di Roman Polanski, Me Delphine Meillet, ha chiesto “in nome di cosa” E “imputato buttato al pascolo sulla pubblica piazza“non avrebbe”la stessa libertà di parola dei suoi accusatoriIn questo caso la giustizia non doveva infatti stabilire se Roman Polanski avesse violentato o meno l’attrice, ma solo se avesse fatto o meno un uso abusivo della sua libertà di espressione. Durante tutto il procedimento, non si presentò mai in tribunale.
Dopo la collaborazione con Roman Polanski su Pirati Nel 1986, Charlotte Lewis aveva iniziato la sua carriera a Hollywood. Dopo aver recitato al fianco di Eddie Murphy nella commedia d’avventura Bambino d’oromoltiplicherà il numero delle ragazze prima di scomparire gradualmente dagli schermi. La colpa delle sue accuse? “La diffamazione è stata molto peggiore dello stupro.”ha spiegato la primavera scorsa a Le Parisien. “Mi sono sentito trattato come qualcuno che non era nemmeno un essere umano (…) Ho avuto un esaurimento nervoso e sono stato inserito nella lista nera.”