DOCUMENTARIO. “L’uomo scomparso”, l’interprete che sussurrò all’orecchio dei presidenti

DOCUMENTARIO. “L’uomo scomparso”, l’interprete che sussurrò all’orecchio dei presidenti
DOCUMENTARIO. “L’uomo scomparso”, l’interprete che sussurrò all’orecchio dei presidenti
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Residente discreto dell’Ile d’Yeu, Christopher Thiéry è stato l’interprete dei presidenti della Repubblica, da Vincent Auriol a François Mitterrand. Una funzione diplomatica di alto livello la cui virtù cardinale è la segretezza. Il che non impedisce di raccontare qualche aneddoto, per spiegare meglio l’arte di trasmettere le parole e i pensieri di un capo di Stato in un’altra lingua.

È un vecchio signore dagli occhi limpidi e la sua statura è ancora imponente. La sua mano trema leggermente quando mostra alla telecamera il ritaglio di un giornale in lingua inglese. La foto mostra François Mitterrand in conversazione con George Schultz. La didascalia sottostante nomina il presidente francese e il segretario di Stato americano e recita in inglese: “l’uomo al centro non è identificato”.

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Christopher Thiéry con John Major e François Mitterrand

© Joseph Beauregard/Les Films du Tambour de Soie/Francia 3 Paesi della Loira

Quest’uomo è lui, Christopher Thiéry, nato da padre francese e madre irlandese, cresciuto in Inghilterra. Divenuto interprete quasi per caso all’inizio degli anni Cinquanta, partecipò presto a tutti i viaggi diplomatici dei presidenti francesi e a tutti i ricevimenti dei leader stranieri in Francia.

Vincent Auriol, Charles de Gaulle, Georges Pompidou, Valéry Giscard d’Estaing, François Mitterrand: ha lavorato con tutti a stretto contatto, chinandosi nelle loro orecchie per interpretare simultaneamente le parole dei loro interlocutori di lingua inglese. Ha anche tradotto i loro discorsi e li ha pronunciati in inglese, come fece appena 40 anni fa sulle spiagge della Normandia per il 40° anniversario dello sbarco.

Quel giorno, più di 3 km di costa erano pieni di suoni. Di fronte al presidente degli Stati Uniti, la regina Elisabetta II, a una miriade di leader provenienti da tutto il mondo e ovviamente alla folla di spettatori accorsi in massa, Christopher Thiéry ha letto in inglese il discorso appena pronunciato da François Mitterrand.

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Christopher Thiéry, un uomo oscuro al servizio dello Stato

© Joseph Beauregard/Les Films du Tambour de Soie/Francia 3 Paesi della Loira

Ci sono voluti anni perché il regista Joseph Beauregard lo convincesse ad arrendersi. A 96 anni, Christopher Thiéry ha ceduto alle sue insistenze, ma a una condizione: non rivelerà nessuno dei segreti che potrebbe nascondere in considerazione delle sue passate funzioni.

Parla e taci: il patto di riservatezza che unisce l’interprete alle personalità che accompagna non subisce alcuna violazione. Ancor più dei segreti pubblici o privati ​​dei grandi di questo mondo, è questa fiducia assoluta che è al centro della professione che deve essere preservata a tutti i costi.

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Christopher Thiéry in alto a sinistra alla presenza di Georges Pompidou (al centro)

© Joseph Beauregard/Les Films du Tambour de Soie/Francia 3 Paesi della Loira

Inoltre, assicura, l’interprete non ha alcuna fedeltà al suo datore di lavoro, il suo compito è il messaggio. In una conversazione tra capi di Stato ogni parola conta, così come il tono e il pensiero che la precedono.

Il soggetto dell’interprete non è dire, è voler dire.

Christopher Thiéry è dunque quest’uomo scomparso, sbiadito. Il film di Joseph Beauregard lo mostra in numerose foto, spesso appoggiato dietro i presidenti della Quinta Repubblica.

Nel campo delle foto ufficiali, quelle che la stampa è autorizzata a scattare sui gradini dell’Eliseo quando Reagan viene in visita in Francia, o in un salotto della Casa Bianca durante un viaggio ufficiale.

Ancora la Casa Bianca, nei giardini, dove i due presidenti, ciascuno affiancato dai propri interpreti, si scambiano frasi molto banali. Christopher Thiéry si avvicina a Mitterrand quando è il momento di tradurre Reagan, poi si allontana per dare libero sfogo al lavoro dei fotografi.

Un balletto incerto, alla continua ricerca della giusta distanza. Sapendo ancora come comportarsi, quando si siede a un banchetto dietro la regina Elisabetta e François Mitterrand, traduce gli scambi. La Regina, attenta, si preoccupava sempre di servirgli durante questi pasti un bicchiere di vino che lui non poteva gustare.

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Gli aneddoti si susseguono, ma sappiamo che il vero lavoro dell’interprete non è lì. Lontano da obiettivi e microfoni, contribuisce a fare la storia attraverso il suo ruolo, ma non si gloria di far parte dei “pochi felici” avendo partecipato a tanti colloqui bilaterali o multilaterali, dove è in gioco tutto.

L’anziano pensionato oggi sull’isola di Yeu ha mantenuto una vita sociale, ma gode di quello che sembra un meritato silenzio. Chi ha fatto per tanto tempo una professione delle parole crede che non stiamo abbastanza in silenzio.

Se le persone parlassero solo quando hanno davvero qualcosa da dire, il mondo sarebbe un posto molto più tranquillo e, probabilmente, più felice.

Alternando ricche sequenze d’archivio a scene di vita quotidiana, il film di Joseph Beauregard segue un movimento contrario a quello suggerito dal titolo. Lì appare un uomo, uno che era il doppio di colui di cui diceva le parole, che qui parla a nome proprio.

In età avanzata, e poiché le parole volano via, quest’uomo che stava scomparendo ha scelto di lasciare una traccia aprendo la sua memoria. Uno scrigno di ricordi che racchiude, tra mille altri documenti, un impressionante fascio di passaporti timbrati su ogni pagina.

La silhouette di Christophe Thiéry che ci ritroviamo a cercare – e a ritrovare – nelle tante foto che costellano questo delicato documentario, si arricchisce ora del volto di un grande viaggiatore, che avrà percorso il mondo come la propria vita, con malizia e eleganza.

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Christopher Thiéry premiato da François Mitterrand

© Joseph Beauregard/Les Films du Tambour de Soie/Francia 3 Paesi della Loira

“L’uomo che scomparve” di Joseph Beauregard

Una coproduzione Les Films du Tambour de Soie – Francia 3 Paesi della Loira

Trasmesso giovedì 6 giugno 2024 alle 23:05 – Ritrasmesso alle 9:10 venerdì 7, lunedì 10 e mercoledì 19 giugno.

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