Pierre Vernier, Rocambole lo ha reso una star

Pierre Vernier, Rocambole lo ha reso una star
Pierre Vernier, Rocambole lo ha reso una star
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L’attore francese scomparso il 9 ottobre, grande amico di Jean-Paul Belmondo fin dai tempi del Conservatorio, è diventato un volto noto al grande pubblico interpretando l’eroe vigilante creato da Ponson du Terrail per la televisione.

Scomparso questa settimana all’età di 93 anni, con la discrezione con cui ha vissuto, Pierre Vernier ha iniziato, negli anni Cinquanta, nel cuore di “la banda del Conservatorio”e stabilì incrollabili legami di amicizia con Jean-Paul Belmondo. Era quindi naturalmente presente nella maggior parte dei suoi film, per poche scene, a volte molte di più. Questa complicità gli ha dato l’immagine di a “secondo ruolo” del cinema francese, anche se nel corso di una carriera durata sette decenni, ha interpretato più di 200 personaggi pur essendone regolarmente uno dei protagonisti, soprattutto in teatro.

“Conosciamo il suo volto, ma non necessariamente il suo nome”abbiamo detto di lui, al momento dei tributi. Una generazione lo ricorda perfettamente: quella che, a metà degli anni Sessanta, lo seguì con passione Rotolo svizzerouna telenovela trasmessa ogni sera, alle 19:40, sul primo e unico canale televisivo, poi in bianco e nero. I giudizi ancora non esistono ma i sondaggi pubblici o lo studio delle mail sono chiari e definitivi. La qualità della sceneggiatura, dei dialoghi e della regia, ma anche e soprattutto l’interpretazione di Pierre Vernier sono elogiati all’unanimità dalla critica. Grazie al personaggio di Rocambole, a “predatore di barriere” pentito, trasformato nel più abile dei vigilantes, diventa una star del piccolo schermo emergente. Non ne trae la minima gloria personale, anzi: fa solo il suo lavoro. Egli continua più che mai a dar prova di una naturale modestia, come conferma il servizio trasmesso nel 1964 a Oltre lo schermoche Madelen vi invita a scoprire o riscoprire.


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Grande non protagonista del cinema francese, l’attore Pierre Vernier è morto a 93 anni

Racconta i suoi esordi, evoca l’apprendimento della scherma e del judo, fondamentali per l’autenticità del ruolo, nonché la passione per i cavalli nata dai primi galoppi il giorno dopo le prove che gli permisero di essere ingaggiato. Originariamente il contratto prevedeva la realizzazione, in sei mesi, di 26 episodi intitolati L’eredità misteriosa. Ispirandosi a un romanzo di Ponson du Terrail, pubblicato a puntate su un quotidiano del XIX secolo, Louis Falavigna e Anne-Marie Salerne iniziano scrivendo una sceneggiatura e dei dialoghi in cui i colpi di scena sono permanenti e la suspense totale fino al ultime immagini: il diabolico Sir Williams, magistralmente interpretato da Jean Topart, tenterà di tutto per sposare una giovane e ricca ereditiera, Hermine de Beaupreau, e impossessarsi della sua fortuna. Rocambole entra nella danza per fermarlo. Jean-Pierre Decourt, uno dei pionieri della produzione in serie, aggiunge poi il suo tocco. Affinché ogni scena fosse interpretata con assoluto rigore classico, scelse di ingaggiare grandi nomi del teatro, tra cui René Clermont, Pierre Santini, Francine Bergé e Michel Beaune, altro membro della Bande du Conservatoire, morto prematuramente.

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Il successo fu tale che furono girate subito altre due stagioni: Gli strangolatori dove i Thugs, una setta di adoratori della dea Kali, provenienti dall’India, si ritrovano manipolati da Sir Williams, e Il bellissimo giardiniere dove Rocambole si interroga sulla scomparsa di coloro che hanno cercato di svelare il segreto della contessa Porovna, che coltiva piante molto strane. Ancora una volta Sir Williams è lì. Si pensa ad una quarta stagione, ma Vernier e Topart decidono di abbandonare un costume che, secondo loro, rischia di restare impresso fino alla fine della loro carriera.

Trasmesso più volte sui canali pubblici, uscito in videocassetta poi in DVD, ora disponibile su piattaforme, Rotolo svizzero merita di essere rivista dai più grandi e scoperta dai figli e dai nipoti. È il simbolo di un’epoca in cui produttori e direttori di canali non esitavano a spendere una fortuna per dare a un progetto di qualità le migliori possibilità di successo. Riprendere immagini con costumi d’epoca in un’ambientazione del passato non ha posto il minimo problema. Un tempo che gli spettatori di età superiore ai 20 anni, purtroppo, non possono vivere.

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