Dalì sull’aborto – Le Salon Beige

Dalì sull’aborto – Le Salon Beige
Dalì sull’aborto – Le Salon Beige
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Mezzo secolo fa, quest’anno, Salvador Dalì pubblicò la sua opera-poema “Essere Dio” (1974), in collaborazione con il compositore Igor Wakhevitch. Quest’opera grandiosa e inquietante – in una parola, surrealista – fu, tra le altre cose, un’occasione per Dalì di ricordare il suo attaccamento al cattolicesimo e alle grandi verità eterne. Così, all’1:02:30, ha ricordato la sua totale opposizione all’aborto: “Non possiamo ammettere che qualcosa di così divino come l’inizio di una vita umana possa essere arbitrariamente soppresso”, chiedendo addirittura la condanna a morte dei creatori di angeli!

Avendo Dalì fatto suo il “piacere aristocratico di dispiacere”, molto baudelairiano, è ovvio che l’opera non piacerà a tutti, ma vale la deviazione, se non altro per il suo radicale disinteresse per la correttezza politica.

Estratto sull’aborto:

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