Clara Chappaz, ministro delegato all’Intelligenza artificiale e al digitale, reagisce agli attacchi dei leader dei grandi social network americani che, come il fondatore di Meta (Facebook, Instagram), Mark Zuckerberg, e il proprietario di X, Elon Musk, accusano le leggi europee di “censurare” libertà di espressione. Esorta la Commissione europea ad applicare con fermezza la regolamentazione europea dei social network – il Digital Services Act (DSA) -, mentre Meta ha annunciato, martedì 7 gennaio, significativi cambiamenti di moderazione e Musk sta aumentando il numero di messaggi volti a influenzare le decisioni politiche nel Regno Unito o nell’Unione europea (UE), in particolare in Germania: giovedì 9 gennaio parlerà su X con un leader del partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (AfD ).
Come giudica la fine della partnership di “fact-checking” con i media, annunciata da Zuckerberg?
Ho contattato immediatamente Meta France per avere una serie di risposte. Meta si ispira qui a una funzionalità di moderazione [les community notes, dans lesquelles la vérification d’une information est assurée par des internautes qui rédigent des commentaires] utilizzato oggi da altre piattaforme, tra cui X, e che è oggetto di un’indagine da parte della Commissione Europea ai sensi del regolamento DSA. Abbiamo quindi motivo di essere preoccupati.
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