Scegliere? Questo è impossibile in una squadra come il Real Madrid. Non è questione di sei o sette titoli, è questione di vincere tutto, cosa che non sempre è possibile, ma a priori nessuno che veste bianco esclude alcuna competizione. Ancelotti lo dice chiaramente e lo ha detto chiaramente nell’anteprima della sfida contro la Minera. “La Copa del Rey non è un problema finché non sei escluso. Quando sei fuori dalla Coppa è un problema perché il Real Madrid cerca di lottare in tutte le competizioni”, massima che il tecnico italiano applica in tutta la sua estensione, alla Supercoppa spagnola, alla Coppa Intercontinentale o alla Supercoppa Europea. , gli ultimi due già vinti da lui, in attesa di iniziare la sfida del terzo titolo stagionale, con altri quattro all’orizzonte. Non c’è tregua, come dimostra il fatto che l’anno si è chiuso con un successo a Doha e può aprirsi con un altro a Jeddah.
Un messaggio chiaro che parla delle richieste che il Real Madrid si impone come entità. È qualcosa che è implicito con lo scudetto e anche se nei momenti precedenti si può parlare dell’una o dell’altra competizione, le eliminazioni lasciano il segno. È successo a Zidane con l’eliminazione in Coppa contro l’Alcoyano o la scorsa stagione ad Ancelotti contro l’Atlético. Le priorità di questa stagione, stabilite dal club stesso, sono la Champions League e il Mondiale per club che è entrato nel percorso di Madrid e con grande forza a causa dell’alleanza concordato con la FIFA e questo molto ha a che fare con la distanza stabilita con la UEFA. E succede in tutte le big, con il Barcellona come riferimento, come ha dimostrato nel 2019 con l’addio di Valverde alla panchina del Barça.
La Copa del Rey non è un problema finché non sei escluso. Quando sei fuori dalla Coppa è un problema perché il Real Madrid cerca di lottare in tutte le competizioni
Carlo Ancelotti
Con tutto e tutti
Sono già due i titoli vinti dal Real Madrid e i tifosi del Real Madrid, con il loro presidente alla guida, vogliono il terzo. Non è questione di record ma di aggiungere e sommare titoli. Ancelotti lo dice chiaramente e nonostante la vicinanza tra la semifinale e la partita decisiva (in caso di vittoria contro il Maiorca) ha intenzione di giocarsela con tutto il cuore contro la squadra di il suo buon amico Jagoba Arrasate. Il tempo e l’esperienza gli hanno dimostrato che nulla può essere escluso. Non c’è spazio ed è per questo che contro il Maiorca non c’è bisogno di pensare a rotazioni massicce o cose del genere.
Oltre alla BMW, trio che sembra già consolidato e sempre più integrato, tutto lascia intendere che Rodrygo continuerà da titolare, con un undici chiaramente offensivo. Il dubbio potrebbe risiedere nella posizione di Camavinga, con una sicura presenza in campo, sia da terzino sinistro che da centrocampo, con Valverde riferimento nel gioco della squadra di Ancelotti.
Il messaggio di De Jong
I giocatori sono i primi a vantarsi dei loro risultati. Le dichiarazioni di De Jong in cui ha detto: “Sono deluso, mi aspettavo almeno il doppio dei titoli quando ho firmato per il Barcellona”. L’ex giocatore dell’Ajax in quattro anni ha vinto solo campionato, supercoppa e coppa, cosa che contrasta con quanto Bellingham ha già ottenuto in un anno e mezzo: supercoppa spagnola, campionato, Champions League, supercoppa europea e coppa intercontinentale. .
Sono deluso, mi aspettavo almeno il doppio dei titoli quando ho firmato per il Barcellona
De Jong
Le parole del giocatore del Barça sono state commentate da Veldebebas e definiscono il sentimento e il momento di entrambe le squadre. Stabilità e successi che contrastano con la confusione del rivale.
Una Coppa più dolce delle altre stagioni
Dopo la semplice apparizione del Cartagena contro il Minera, ora tocca al Celta e al Bernabéu, in teoria tutto più dolce dell’anno scorso, quando la fortuna cadde sul Atlético e nel Metropolitano. Ci sono stati dei cambi nell’undici e la squadra ha finito per pagarne le conseguenze, non arrivando in tempo a cadere ai supplementari. Sulla carta non ha fatto male o almeno in Coppa (come dice la storia recente) è il meno perseguitato, ma l’eliminazione prima di quella imminente fa male. L’anno precedente aveva rimontato al Camp Nou contro Villarreal, Atlético e Barcellona prima della finale contro l’Osasuna. In questa stagione non è possibile arrendersi. Lo sanno tutti.