La mostra che presenta una ricca selezione della collezione di Museo Memoriale André Kertész de Szigetbecseè stato realizzato in collaborazione con l’ Centro Robert Capa per la fotografia contemporanea di Budapest e ilAccademia Ungherese di Roma.
“Nel suo lavoro, l’ungherese André Kertész ha creato un universo tutto suo, nel quale ha posto le basi per l’approccio al linguaggio fotografico moderno. Attraverso le sue fotografie, ci insegna fino alla fine dei tempi la necessità e la gioia elementare di creare immagini, nonché i principi fondamentali del mezzo stesso. “La fotografia è il mio unico linguaggio”, diceva Kertész, e in effetti ne aveva una padronanza come nessuno prima di lui.
Nelle sue immagini liriche, soggettività e modernismo vanno di pari passo. Le sue fotografie sono profondamente umaniste e personali, ma allo stesso tempo portano messaggi universali e parlano a tutti. Includono l’esperienza del “vedere”, la gioia della fotografia, la magia della scoperta, ma anche i piccoli miracoli della vita reale. Le sue fotografie sono opere d’arte autonome, naturali, raffinate, ma anche potenti e perfette nella loro semplicità. Nelle sue immagini la particolare unità di forma e significato rivela come non possa esistere estetica senza etica.
Fin dall’infanzia, Kertész si è preparato consapevolmente per diventare un fotografo e provare la gioia di creare immagini. Prima ancora che potesse prendere in mano una macchina fotografica, aveva già scattato foto di interni. Pertanto, al momento delle sue prime fotografie, aveva già le competenze necessarie per creare composizioni. Era un fotografo nato: sapeva quello che voleva ed era consapevole di avere tra le mani l’approccio giusto. Aveva usato la sua macchina fotografica per molti decenni come un diario visivo, catturando tutto ciò che stuzzicava la sua curiosità: la sua vita, se stesso, il suo partner, i suoi amici, i suoi spazi personali e il mondo che lo circondava. Gli eventi della sua vita e le sue emozioni si trasformarono organicamente in immagini, catturate con la precisione di un osservatore attento e sensibile. Kertész ha assicurato che il suo lavoro fosse collegato a due continenti (Europa e America) e tre paesi (Ungheria, Francia e Stati Uniti d’America). Anche se il meritato successo internazionale arrivò troppo tardi, divenne comunque uno dei fotografi più famosi al mondo, e non solo in ambito professionale; alcune delle sue fotografie emblematiche sono infatti diventate opere emblematiche della cultura contemporanea.
Le fotografie esposte nella mostra Grand Masters of Photography – André Kertész – sono il risultato di una selezione operata dallo stesso artista alla fine della sua vita, come un dono alla città che gli aveva offerto esperienze uniche nella sua infanzia e che gli ha dedicato a lui il Museo Memoriale André Kertész. Questa retrospettiva, curata dall’artista stesso, comprende non solo le immagini relative a Szigetbecse, ma anche le fotografie più famose dell’opera completa di Kertész, offrendo agli interessati uno sguardo unico sull’opera dell’artista di fama mondiale. » (Gabriella Csizek, curatrice)
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 22 novembre 2024.
Accademia d’Ungheria a Roma
Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1
00186 Roma RM, Italia
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