Piccola Grande Galleria: Estelle Lagarde: I Pionieri

Piccola Grande Galleria: Estelle Lagarde: I Pionieri
Piccola Grande Galleria: Estelle Lagarde: I Pionieri
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Questa nuova mostra che il Piccola Grande Galleria dedicato a Estelle Lagarde costituisce una trilogia. Trilogia nata dal desiderio della fotografa di confrontare il suo approccio, la sua ambizione narrativa ed emotiva, non più al centro dell’edificio, le costruzioni dell’architettura umana, ma questa volta verso l’esterno, la natura, il paesaggio, gli elementi che scolpiscono e attraversano loro. E sempre al centro, il bambino. Il collegamento che consente la scoperta.

Probabilmente è stata una forza tellurica quella che l’ha portata inizialmente in Islanda per trarre il più vicino possibile a questa terra vulcanica un legame con la Terra, con la sua forza nutriente, ma anche attraverso l’alchimia che nasce dalla lava, dalle ceneri. E che dà la vita. Una congiunzione tra immensità e incarnazione umana, un legame tra minerale e carne. Roccia e acqua come materiali originali. Abbracciando sia l’organico che l’epico.

“Il giorno dopo, ho fatto il bagno nudo nell’acqua fredda della cascata. Ho ricaricato le mie batterie nel movimento perpetuo dell’acqua che, come il tempo, rende possibile il mondo. Alzai lo sguardo per ammirare i due meravigliosi arcobaleni. La leggenda diceva che ai loro piedi una ninfa, un dio o degli elfi avevano nascosto il loro bene più sacro. Immaginavo che nostra figlia fosse una di loro e che vivesse lì da sempre, nel segreto di questa antica conoscenza. Lo schianto assordante dell’acqua mi ha ricordato che la natura è grande e, gli esseri umani, molto piccoli rispetto ad essa. Ci sono paesaggi che ti insegnano la meditazione e la libertà. La loro durezza aumenta l’umiltà e ci rende più forti. » Estelle Lagarde

Il viaggio di Estelle Lagarde è poi proseguito all’interno dei paesaggi dell’Aubrac, in Francia, e costituisce il secondo capitolo di questa riscoperta o riappropriazione del territorio. Si tratta qui di un incontro più in connessione con la vegetazione, con l’animale, con il vento e la pioggia che percorrono le valli e le pianure, scolpendo una topografia che offre agli esseri umani un po’ più di strade da esplorare, navigare, sperimentare. e rivelarti.

“Qui la fotografia apre la strada che porta alla magia bianca. È il limite del bosco, fuori dalle mura. La fotografia rende visibili i cieli, le radici, le rocce. Apre la strada al futuro dei pionieri.
Accendi il fuoco di notte. Ulula con il lupo e canta con il cigno per stringere un’alleanza sotto la luna dorata. Essere un sasso lanciato dal kayak scorre dolcemente verso il letto del fiume. Esamina l’avvoltoio mentre volteggia, trasportato dalla corrente ascendente delle gole. » Estelle Lagarde

Ed è finalmente con L’Ile che si conclude questo viaggio terreno di Estelle Lagarde. Sembra che sia arrivato il momento dell’addomesticamento. Tra il luogo e i viaggiatori si intreccia una complicità. La curiosità è ancora viva. L’esplorazione è ancora in corso, ma tra questa terra isolata e i protagonisti di quest’ultimo capitolo appare un lasciarsi andare. L’umano investe un po’ più di spazio, tra loro (ri)nasce la fiducia, fragile e vigile, ma tangibile nelle loro interazioni.

“È un vagare che può condurre verso una contemplazione o uno spazio immaginario a seconda di chi guarda, e che tende a mettere in discussione il luogo e il tempo delle nostre esistenze sul pianeta terra e nell’universo, e a riportarci a una certa umiltà . Come una vanità, un memento mori.” Estelle Lagarde

Il viaggio che ci propone Estelle Lagarde è infatti quello dei pionieri. Coloro che hanno dimenticato cosa ci collegava alla Terra, da dove veniamo, dove cresciamo, dove ci riuniamo e dove amiamo.

I tre personaggi di questa trilogia l’hanno sperimentato, un po’ più da vicino in ogni capitolo, lasciando che i territori e gli elementi arrivassero alla loro percezione, con il bambino come catalizzatore. Collegamento tra lei e lui. Collegamento tra questa Terra e loro. I pionieri.

Estelle Lagarde: “Le pioniere”
9 aprile – 20 maggio 2024
Piccola Grande Galleria
45 rue Lepic
75018 Parigi

Martedì-sabato, dalle 11:00 alle 19:30.
Domenica, dalle 14:00 alle 19:30
e su appuntamento

Tel: 01 42 52 81 25
[email protected]
www.littlebiggalerie.com

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