Artisti dell’India occidentale hanno esposto ad una fiera d’arte contemporanea a Parigi

Artisti dell’India occidentale hanno esposto ad una fiera d’arte contemporanea a Parigi
Artisti dell’India occidentale hanno esposto ad una fiera d’arte contemporanea a Parigi
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La vivace arte creola sta gradualmente trovando il suo posto in questi grandi eventi internazionali, come questa fiera AKAA, che si tiene dal 2016 nella capitale. L’invito di quest’anno dà grande orgoglio alla guadalupana di origine Florence Gossec, scultrice di oggetti poetici che espone le sue opere nello stand della Maison Gaston.

Questo significa molto. È una visibilità internazionale, la gente mi conoscerà un po’ di più e sono molto felice di essere lì!

Questa apertura caraibica in una fiera internazionale è semplicemente perché i creatori se lo meritano, secondo Audrey Bangou, che funge da collegamento tra le nostre isole e la galleria tedesca ArtCo, che rappresenta l’artista guadalupana Béliza Troupé.

Esiste una scena di artisti di origine caraibica che è sparsa per il mondo e il cui lavoro è molto vivace, molto ampio, molto diverso e molto interessante. L’interesse sta crescendo e lo dimostra anche il fatto che AKAA si stia aprendo a questa scena.

Stirpe e scambi

Nelle navate laterali troviamo anche la Maison Gaston, dedicata al 100% all’arte creola, che partecipa alla sua prima fiera d’arte contemporanea di questa portata, anch’essa legata all’africanità. Un riavvicinamento naturale per la fondatrice Christelle Clairville.

È interessante includere la creolezza in questo movimento. Possiamo farlo, sì! Quando siamo indiani occidentali, siamo europei, africani, indiani allo stesso tempo… Abbiamo il nostro posto qui!

Florence Poirier Nkpa, artista con sede a Saint-Martin, alla fiera AKAA.

Un legame esplorato da Florence Poirier Nkpa, artista francese residente a Saint-Martin, che sviluppa collaborazioni nelle Indie Occidentali con controparti africane, come la nigeriana Ade Adesina, con sede in Scozia… Una miscela di culture che nutre la creazione.

È affascinante perché si tratta di due mondi simili con culture diverse. C’è questo shock in questo lavoro a quattro mani. È molto creolo perché questo ancoraggio a culture diverse ci permette di ritrovare noi stessi ed è importante creare collegamenti.

Le ricchezze della creolezza sono illustrate fino a domenica alla fiera d’arte contemporanea AKAA al Carreau du Temple, a Parigi.

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