Proteggere la privacy dei giovani online “richiede di sensibilizzare i minori sui loro diritti e doveri e di fornire loro aiuto e sostegno”, sottolinea il CNCDH in un parere pubblicato venerdì.
Pubblicato il 24/01/2025 07:47
Tempo di lettura: 2 minuti
La risposta fornita dai social network e dalle autorità pubbliche ai crescenti attacchi alla privacy dei giovani online “non è all’altezza”stima la Commissione consultiva nazionale dei diritti umani (CNCDH), in un parere pubblicato venerdì 24 gennaio. Quest’ultima giudica “urgente” educare alla vita sessuale e affettiva.
Tutela della privacy dei giovani online “si tratta di sensibilizzare i minori sui loro diritti e doveri e di fornire loro aiuto e sostegno”, sottolinea il CNCDH nel parere adottato giovedì quasi all’unanimità (un’astensione). “Oltre a ciò, è urgente sensibilizzarli rispetto alla violenza sessuale e di genere, online e offline, che passa anche attraverso l’educazione alla vita affettiva, sessuale e relazionale garantita a tutte le età”aggiunge.
Il comitato sostiene l’idea di“penalizzare ogni ostacolo al diritto dei minori a beneficiare di percorsi di educazione sulla vita affettiva, relazionale e sessuale”. Obbligatoria dalla legge del 2001, l’educazione alla vita sessuale e affettiva nelle scuole viene infatti applicata solo raramente.
Inizialmente era prevista l’entrata in vigore del programma nel settembre 2024, ma è stata rinviata al prossimo anno scolastico. Questo programma, contestato da alcune frange conservatrici, lo è “assolutamente essenziale”, ha detto giovedì il ministro dell’Istruzione Elisabeth Borne.
I social network, continua il CNCDH, devono da parte loro “andare oltre nella tutela dei minori, allineando le loro impostazioni predefinite con elevati standard di protezione”e investendo in “programmi per la condivisione e il rilevamento degli hash – impronte digitali – di immagini intime“. Per quanto riguarda le autorità, loro “Bisogna rimanere molto vigili di fronte alla crescita del ‘deepfake’ [images truquées] di natura sessuale e limitare i sistemi di intelligenza artificiale che potrebbero generarli.stima il CNCDH.
Francia