Il Marocco forma un comitato per la riforma di Moudawana

Il Marocco forma un comitato per la riforma di Moudawana
Il Marocco forma un comitato per la riforma di Moudawana
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Una nuova legge prevede che nel contratto di matrimonio sia incluso il consenso obbligatorio della donna alla poligamia, mentre il suo rifiuto vieta tale pratica al marito.

Il governo marocchino ha annunciato la formazione di un comitato specializzato incaricato di formulare proposte di riforma del Codice della famiglia, comunemente noto come Moudawana. Questa iniziativa mira a modernizzare questo testo fondamentale rispettando le particolarità culturali e religiose del Marocco.

Questo comitato riunirà rappresentanti del Ministero della Giustizia, del Ministero degli Habous e degli Affari Islamici, del Ministero della Solidarietà, dell’Integrazione Sociale e della Famiglia, nonché del Segretariato Generale del Governo.

Queste istituzioni lavoreranno in sinergia per garantire che il progetto di riforma non sia solo adattato alla natura specifica della Moudawana, ma anche coerente con gli altri quadri legislativi in ​​vigore.

L’annuncio è stato dato dal portavoce del governo Mustapha Baitas al termine del Consiglio di governo svoltosi giovedì sotto la presidenza del capo del governo Aziz Akhannouch.

Il signor Baitas precisa che il gruppo di redazione comprenderà esperti del settore giuridico, religioso e giudiziario, lasciando aperta la possibilità di coinvolgere altri specialisti, se necessario.

Il portavoce ha sottolineato che il governo segue da vicino i dibattiti sulla revisione del Codice della famiglia e presta particolare attenzione a questo tema nelle sue riunioni settimanali.

Ha inoltre ricordato che il governo resta fedele alle proposte formulate e comunicate all’opinione pubblica lo scorso dicembre, pur precisando che qualsiasi speculazione sul contenuto finale di queste riforme è prematura, poiché il testo è ancora in fase di elaborazione.

Inoltre, il governo ha riaffermato il suo rispetto per il Consiglio Superiore degli Ulema, che svolge un ruolo centrale in questo processo.

Baitas ha ricordato che questo organismo costituisce “l’unica autorità autorizzata a emettere fatwa ufficialmente riconosciute”, sottolineando l’importanza delle sue raccomandazioni per garantire la legittimità religiosa delle riforme previste.

Inoltre, il portavoce ha assicurato che il governo rimane aperto ai contributi costruttivi di accademici, ricercatori, partiti politici e società civile.

Questi contributi saranno integrati con l’obiettivo di bilanciare i principi religiosi del Marocco con le realtà sociali e giuridiche di un Paese in continua evoluzione.

In una conferenza stampa lo scorso dicembre, il ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, ha presentato le grandi linee delle riforme previste per la Moudawana.

Tra queste proposte figura il rafforzamento dei diritti delle madri, in particolare concedendo loro la tutela legale (wilaya) sui figli quando ne hanno la custodia, nonché la garanzia di mantenere tale custodia in caso di nuovo matrimonio.

Tra le altre misure chiave, ricordiamo il riconoscimento dei contributi familiari della moglie attraverso un quadro giuridico che consente di prendere in considerazione il lavoro domestico nella valutazione della ricchezza accumulata durante il matrimonio.

Infine, la revisione prevede di armonizzare l’età minima legale per il matrimonio a 18 anni sia per le ragazze che per i ragazzi, con un’esenzione rigorosamente regolamentata per i minori di 17 anni.

Pertanto, questa riforma, che mira ad essere inclusiva e rispettosa dei valori fondamentali del Regno, potrebbe rappresentare un passo decisivo nella modernizzazione del diritto di famiglia marocchino.

MK/te/APA

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