Joe Biden ha annunciato venerdì che bloccherà la prevista acquisizione del colosso americano US Steel da parte del colosso giapponese Nippon Steel, una decisione molto politica che rischia di creare tensioni con Tokyo.
Questa fusione, che da un anno scuote le sfere economiche e politiche di entrambi i Paesi, “porrebbe uno dei maggiori produttori americani di acciaio sotto il controllo straniero e metterebbe a rischio la nostra sicurezza nazionale e le nostre catene di approvvigionamento essenziali”, ha spiegato il presidente americano uscente.
Gli Stati Uniti sono il più grande importatore mondiale di acciaio, un settore dominato in stragrande maggioranza dalla Cina.
“Non esiterò mai ad agire per proteggere la sicurezza di questo paese e delle sue infrastrutture”, ha detto il presidente democratico, 82 anni, che i suoi consiglieri avevano messo in guardia dalle possibili conseguenze diplomatiche di questo blocco, secondo la stampa americana.
In un comunicato, il sindacato dei metalmeccanici USW si è detto “grato” per la decisione del presidente degli Stati Uniti di “mantenere un’industria siderurgica forte nel paese”.
Ha inoltre invitato il management di US Steel a “prendere le decisioni necessarie per far crescere l’azienda e mantenerla redditizia”.
I mercati, invece, hanno reagito negativamente all’annuncio della Casa Bianca, con il titolo US Steel in netto ribasso del 6,72% a 30,41 dollari alle 11:30 (16:30 GMT) a Wall Street.
In un comunicato congiunto i due gruppi siderurgici hanno denunciato la decisione del presidente americano, considerandola “una chiara violazione del giusto processo legale”.
“Siamo sconvolti dalla decisione del presidente Biden, che riflette una chiara violazione del giusto processo. Invece di applicarlo, il processo è stato manipolato per promuovere l’agenda politica del presidente Biden”, ha insistito nel comunicato stampa.
Anche Joe Biden, grande paladino della reindustrializzazione americana, lavora da quattro anni per rilanciare le alleanze internazionali degli Stati Uniti, in particolare in Asia.
Ha condotto una diplomazia particolarmente attiva con il Giappone, visto come un alleato strategico nella regione.
Ma ha quindi scelto, nella questione dell’acciaio, di mettere al primo posto le considerazioni interne.
Non aveva già esitato a provocare una crisi con la Francia nel 2021, strappando un gigantesco contratto sottomarino all’Australia.
– Anche Trump si è opposto –
Joe Biden dovrà cedere il potere il 20 gennaio al repubblicano Donald Trump.
Il presidente eletto, che ha fatto campagna con un messaggio di sovranità economica e protezionismo, ha anche assicurato che avrebbe impedito questa scalata amichevole, inizialmente annunciata nel dicembre 2023.
Un comitato incaricato di valutare le conseguenze di un’eventuale presa del potere sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha rifiutato di pronunciarsi alla fine di dicembre, rimettendo la questione a Joe Biden, che aveva 15 giorni per decidere.
L’operazione si è trovata al centro della campagna presidenziale americana del 2024, perché riguarda soprattutto la Pennsylvania, Stato elettoralmente strategico, che è anche la culla delle acciaierie negli Stati Uniti.
Il gruppo giapponese ha cercato di superare la riluttanza di Joe Biden offrendo molteplici garanzie e condizioni allettanti.
In particolare, secondo la stampa, ha proposto che il governo americano abbia un diritto di veto su qualsiasi eventuale riduzione della produzione di US Steel negli Stati Uniti.
Il produttore di acciaio giapponese si è inoltre impegnato a mantenere l’occupazione e ha promesso almeno 2,7 miliardi di dollari di investimenti in siti industriali sindacalizzati, nonché un bonus di 5.000 dollari per i dipendenti di US Steel in caso di acquisizione.
Anche US Steel, da parte sua, ha promosso questa acquisizione, descritta come un modo per “combattere la minaccia competitiva proveniente dalla Cina” e garantire la futura prosperità dell’azienda.