INDAGINE – Le “assunzioni silenziose”, ovvero l’arte di sostituire internamente i dipendenti in partenza, a volte lasciano le persone deluse. Perché dietro questo approccio, che vuole essere virtuoso, possono nascondersi alcune trappole.
Quando Édouard, direttore delle vendite in una grande società di consulenza, viene spinto nell'estate del 2023 dal suo manager ad assumere le missioni di un ex collega e diventare direttore delle vendite, responsabile della definizione della strategia finanziaria e dell'aumento del fatturato è più che felice. Va detto che questo 35enne laureato in economia aspettava questa posizione da diversi mesi. Da tre anni lavora duramente per sviluppare il volume d'affari e realizzare nuovi progetti di crescita per l'azienda in cui è entrato nel 2020.
«Dopo la partenza di un direttore delle vendite, era logico che il posto venisse assunto da un dipendente interno. Mi è stato concesso un anno per acquisire maggiori responsabilità al fine di convalidare il fatto che sono diventato veramente un manager del team di vendita. », respira il giovane dirigente. Tuttavia, dopo un anno, Édouard non vede arrivare nulla, né bonus, né aumento di stipendio, e nemmeno formazione. Decide di chiedere un incontro al suo manager nel giugno 2024. “ Capivo che i miei sforzi non sarebbero stati ricompensati. Rimisero una moneta nella macchinetta e mi dissero che avremmo riparlato del mio aumento tra un anno. Dato che il contesto economico è sfavorevole da diversi mesi, sanno che manterrò la mia posizione e che non esiterò ad andare oltre le mie missioni », aggiunge il trentenne.
La situazione di Édouard è un tipico caso di “assunzione silenziosa”. Anche questo metodo…
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