Brutta settimana gratis. L'operatore di telecomunicazioni francese è stato condannato due volte dai tribunali per pratiche commerciali ingannevoli.
Libero condannato per rimborsi arrivati troppo tardi
Tra agosto 2020 e gennaio 2022, Free ha annullato gli ordini di telefoni cellulari senza rimborsare i consumatori entro il termine legale di 14 giorni, come previsto dal Codice del Consumo. La Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e il controllo delle frodi (DGCCRF) ha indagato su queste pratiche e ha deciso di imporle multa di 2,2 milioni di euro all'operatore di telecomunicazioni francese. Il gendarme ha inoltre chiesto a Free di modificare le sue condizioni generali di vendita, in in particolare eliminando una delle sue clausole che fino ad allora le consentivano di compensare gli importi dovuti ai suoi clienti con eventuali debiti.
La sanzione, convalidata dalla procura di Parigi, era accompagnata dall'impegno di Free a cessare queste pratiche. Secondo la DGCCRF tali disfunzioni violavano i diritti fondamentali dei consumatori, alimentando la sfiducia nei confronti dell’azienda. L'operatore non ha voluto reagire alla sua sanzione.
Pubblicità su una rete non proprio 5G
Pochi giorni prima, il 28 novembre 2024, Free è stata inoltre condannata a risarcire 15.000 euro di danni all'associazione Familles Rurales per pubblicità ingannevole riguardante la sua offerta di pacchetti 5G. La Corte d'appello di Parigi ha stabilito che le comunicazioni dell'operatore esageravano l'effettiva copertura della sua rete, suggerendo una disponibilità più ampia di quanto non fosse in realtà.
Le Familles Rurales, che difendono i consumatori danneggiati, hanno accolto questa convinzione come un segnale forte per garantire una migliore trasparenza aziendale. L'associazione ha ricordato che i consumatori devono poter fare le loro scelte con cognizione di causa, sulla base di informazioni attendibili.