I piccoli produttori rappresentano quasi la metà della spesa della distribuzione di massa

I piccoli produttori rappresentano quasi la metà della spesa della distribuzione di massa
I piccoli produttori rappresentano quasi la metà della spesa della distribuzione di massa
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I piccoli produttori costituiscono una parte crescente dell’offerta sugli scaffali dei grandi marchi della distribuzione. Fonte di diversificazione e differenziazione, sono sempre più apprezzati da marchi e consumatori.

I prodotti realizzati dai piccoli produttori rappresentano “un’offerta differenziata apprezzata dai consumatori”, indica l’ultimo studio effettuato sul profilo dei marchi del marchio del distributore.

Feef, che rappresenta i piccoli produttori (1) di prodotti di consumo quotidiano, e la FCD (Federazione del Commercio e della Distribuzione), che riunisce i principali marchi di vendita al dettaglio, hanno presentato il 27 giugno 2024 il terzo barometro dei dati sui fornitori VSE/PMI/ETI e distribuzione di massa, in collaborazione con NielsenIQ.

Nel 2023, quasi 1 euro su 2 speso nella grande distribuzione sarà generato da prodotti fabbricati da piccoli produttori, rileva il barometro prodotto.

Progresso dei piccoli produttori sul mercato

I piccoli produttori sono una vera fonte di crescita per la grande distribuzione. Essi spiegano “quasi la metà dei guadagni di mercato” nei prodotti di consumo freschi e self-service.

La loro offerta è sempre più visibile nei negozi, mentre il numero medio di referenze dei piccoli produttori è aumentato del 25% tra il 2017 e il 2023, osserva Vincent Cornu, direttore del servizio di distribuzione di NielsenIQ. Dall’ultimo barometro effettuato nel 2017, Feef conta 321 ulteriori fornitori francesi.

Un altro punto importante di questa progressione è la “crescita sana”, afferma Vincent Cornu, precisando che “le promozioni costituiscono solo il 10% dei guadagni delle VSE/PMI/ETI dal 2017”.

Driver per etichette private

La crescita dei piccoli produttori riguarda soprattutto i marchi del distributore. Le VSE, le PMI e le ETI sembrano essere la forza trainante dei marchi del distributore, con quasi due terzi del loro fatturato generato da VSE e PMI.

“Gli MDD sono tornati in Francia”, afferma Vincent Cornu nella sua analisi, sottolineando che nel 2023 hanno ottenuto la loro migliore performance dal 2017 (in numero di unità vendute). Inoltre, la quota di prodotti a marchio del distributore di aziende straniere è diminuita significativamente, dal 18% nel 2017 all’11% nel 2023, a vantaggio delle aziende francesi.

Questo blocco VSE/PMI/ETI corrisponde anche a una fonte di valorizzazione per le marche private: “più il prodotto è premium, più è prodotto da VSE-PMI-ETI”, precisa lo studio. Pertanto, l’82% delle vendite di prodotti “premium” a marchio del distributore sono realizzati da prodotti di piccoli produttori francesi.

Fonti di differenziazione dei marchi nazionali

Più presenti sugli scaffali, i piccoli produttori costituiscono l’86% dei fornitori di marchi nazionali alla grande distribuzione. Contribuiscono fortemente alla diversificazione dell’offerta e all’ancoraggio territoriale dei marchi.

“Lo spazio locale è una risorsa per le famiglie francesi ancor più che l’organico”, analizza Vincent Cornu. Proporre un’offerta più locale tramite piccoli fornitori e differenziarsi rimane fondamentale per i marchi dei distributori.

(1) I piccoli produttori includono VSE (molto piccole imprese), PMI (piccole e medie imprese) ed ETI (medie imprese).

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