Boeing vuole acquistare il suo subappaltatore Spirit per 4 miliardi di dollari

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Il produttore di aerei americano desidera reintegrare nel gruppo le attività del suo fornitore Spirit AeroSystems, implicato in una serie di problemi di produzione sugli aerei Boeing.

Il costruttore americano di aerei Boeing acquisterà per più di 4 miliardi di dollari il suo subappaltatore Spirit AeroSystems, in difficoltà a causa di una serie di problemi di produzione degli aerei Boeing, secondo informazioni stampa pubblicate domenica.

L’operazione avverrà interamente in azioni, al prezzo di 37,25 dollari per azione, valutando la società 4,7 miliardi di dollari, secondo l’agenzia Bloomberg, citando fonti vicine.

Boeing prevede inoltre di farsi carico di circa 3,5 miliardi di dollari del debito di Spirit come parte dell’accordo, che potrebbe essere annunciato già lunedì, dicono le fonti.

Un fornitore sotto sorveglianza

Le due società hanno confermato le trattative preliminari all’inizio di marzo in vista di questo nuovo matrimonio. Spirit AeroSystems, creata nel 2005 da Boeing, è nata dal raggruppamento di numerose attività in una società indipendente.

Boeing è di gran lunga il più grande cliente di Spirit, il 60% dei cui ricavi provenivano dal produttore di aerei americano nel 2022. Spirit AeroSystems gli fornisce in particolare le fusoliere.

L’azienda collabora anche con il concorrente europeo Airbus e gli fornisce elementi alari e altre parti.

Spirit AeroSystems è sotto sorveglianza da un incidente avvenuto il 5 gennaio, quando il portabagagli di un Boeing 737 MAX 9 dell’Alaska Airlines si staccò durante il volo.

Problemi di non conformità

Il 4 marzo, la United States Aviation Agency (FAA) ha indicato che erano stati individuati “problemi di non conformità” nel controllo della produzione di Boeing e Spirit Aerosystems.

Il produttore ha inoltre segnalato, nel corso del 2023, problemi di produzione, alcuni dei quali hanno interessato la fusoliera, che hanno ridotto il ritmo di produzione e le consegne.

Alla domanda alla fine di gennaio sulla CNBC se ritenesse, col senno di poi, che la scissione fosse stata sconsiderata, il CEO di Boeing Dave Calhoun ha ammesso che il gruppo era “probabilmente” andato troppo oltre.

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