Per giustificare il principio della tassazione del vento, esaminiamo diversi scenari:
ELENCO DEGLI OGGETTI NATURALI SOGGETTI A IMPOSTA
- Sfruttamento delle risorse naturali in generale
- Lo sfruttamento delle cave e delle miniere è tassato
- L’occupazione del demanio marittimo è tassata (turismo)
- L’uso della forza marittima è tassato (turbine)
- Le compagnie di navigazione acquistano i diritti
- L’utilizzo dei fiumi (dighe, stagni, turbine) è stato tassato fin dal Medioevo.
- Operazione aerea attuale
- Gli operatori di telecomunicazioni acquistano frequenze
- Le compagnie aeree acquistano linee di trasporto
MOTIVI DI TASSAZIONE
La tassazione dello sfruttamento delle risorse pubbliche è comprensibile nella misura in cui le risorse (eoliche) sono per loro natura limitate.
Altrettanto comprensibile è la tassazione dell’occupazione di uno spazio pubblico a fini commerciali.
Per l’aria, nei due casi delle telecomunicazioni e del trasporto aereo, si tratta anche dell’occupazione di uno spazio fisico per i trasporti o di uno spazio radioelettrico per le telecomunicazioni. L’occupazione di questi due spazi è limitata dalla sua capacità di accoglienza.
Il caso delle turbine eoliche, a ben vedere, ci sembra simile:
Una volta installato un impianto eolico, il candidato per un impianto vicino non può farlo dietro i venti dominanti a causa degli effetti di scia su diversi chilometri. Il parco originario, quindi, utilizza direttamente ed indirettamente una superficie rilevante e ciò rende inidoneo alla sua attività un ulteriore progetto contiguo. C’è sicuramente concorrenza per l’uso dell’aria.
Abbiamo già visto in Francia un secondo candidato che progettava di insediarsi a monte di un primo e che ha subito l’opposizione del promotore già presente durante l’inchiesta pubblica.
Gli impianti eolici sono ormai riconosciuti per disturbi di vicinato di ogni tipo (disturbi acustici e paesaggistici, salute o perdita di valore immobiliare). Se gli aerogeneratori sono installati in uno spazio privato, traggono invece la loro produzione dallo spazio pubblico che occupano e che sfruttano commercialmente.
Se il principio della compensazione fiscale comincia a vedere la luce nei tribunali, come la riduzione dei valori locativi o dei valori d’uso, resta il fatto che lo sforzo finanziario non deve basarsi sullo Stato ma al contrario sul operatori che sono all’origine.
DETERMINAZIONE E RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE
Una prima soluzione sarebbe quella di applicare l’imposta generale sulle attività inquinanti (TGAP), codificata nel codice doganale sulla base del fatto che le turbine eoliche inquinano: sono impianti classificati.
Attualmente non si applica a questi impianti (ICPE: Impianti classificati per la protezione dell’ambiente).
Una seconda soluzione sarebbe quella di creare un’imposta specifica.
Lo Stato francese non avrebbe alcuna difficoltà a inventarlo!