Il Senato ha votato anticipatamente per aumentare il prezzo delle sigarette e introdurre una tassa sulle bustine di nicotina. Misure contestate dal ministro della Salute, ma accolte dai suoi difensori come leva per ridurre il consumo di tabacco, soprattutto tra i giovani.
Rispondere ai problemi di salute pubblica
Il Senato ha adottato un emendamento al disegno di legge sul finanziamento della Previdenza sociale volto ad aumentare, a partire dal prossimo anno, il prezzo di un pacchetto di sigarette a 12,70 euro, livello inizialmente previsto per il 2027. Questa misura, portata avanti dalla senatrice centrista Élisabeth Doineau, è stata adottata nonostante l'opposizione del ministro della Sanità, Geneviève Darrieussecq. Inoltre, è stata introdotta anche una nuova tassa sulle bustine di nicotina, che riflette un inasprimento delle politiche pubbliche contro i prodotti legati al tabacco e alla nicotina.
Secondo l'emendamento adottato, il prezzo di un pacchetto di sigarette aumenterà di 40 centesimi rispetto al piano antifumo stabilito lo scorso anno. Questa iniziativa, basata su un rapporto della Missione di valutazione e controllo della sicurezza sociale (MECSS), mira a ridurre ulteriormente il consumo di tabacco, in particolare tra i giovani. In effetti, la prevalenza del fumo quotidiano tra gli studenti delle scuole superiori è già diminuita in modo significativo, dal 30,8% nel 2011 al 6,2% nel 2022.
Per i senatori, questo rafforzamento fiscale dovrebbe generare circa 200 milioni di euro di entrate aggiuntive per lo Stato nel 2025. Una manna destinata a compensare i costi colossali legati al tabacco, stimati tra 1,7 e 4,6 miliardi di euro all'anno per le finanze pubbliche.
Tassazione delle bustine di nicotina e divieto in fase di studio
Oltre ad aumentare il prezzo del tabacco, i senatori hanno introdotto una tassa sulle bustine di nicotina, come lo “snus” o le “pouches”. Il provvedimento, che prevede una prima accisa di 22 euro per 1.000 grammi nel 2025, mira a regolamentare questa modalità di consumo apprezzata dai giovani. Una scatola da 20 bustine potrebbe quindi vedere il suo aumento di prezzo da 18 a 35 centesimi. I senatori sperano di ricavare da questa tassa 200 milioni di euro entro il 2027, con un graduale aumento delle accise.
Il Ministro della Salute ritiene però questo approccio insufficiente e chiede il divieto totale di questi prodotti: “ Non hanno altro interesse se non quello di essere pericolosi per la salute pubblica. Preparerò decreti per vietarne la commercializzazione », nota Gli Echi.
Mentre il testo deve ancora essere discusso in commissione paritetica, le misure adottate dal Senato riflettono la volontà di intensificare la lotta contro il fumo e i prodotti a base di nicotina. Questo approccio si inserisce in un contesto in cui la prevenzione e la tassazione rimangono gli strumenti principali per ridurre i danni causati da queste sostanze alla salute pubblica.